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F1, le pagelle del GP del Brasile

Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio del Brasile 2011.

Vettel e Webber | © Mark Thompson/Getty Images

Webber 9: sfata il tabù vittoria in questa stagione, dei primi 5 piloti in classifica mondiale infatti Mark era l’unico rimasto ancora a secco di successi. L’australiano fa una grande qualifica il sabato arrivando vicino al tempo strepitoso stabilito dal poleman dei record Sebastian Vettel, poi in gara finalmente azzecca la partenza – quest’anno è stato il pilota dei top team che ha perso più posizioni allo spegnimento del semaforo rosso – mantenendo la sua seconda posizione e riuscendo a non farsi staccare troppo dal compagno di scuderia che imprime un ritmo forsennato al GP. Poi il “giallo” del problema al cambio di Vettel con il tedesco che gli agevola il sorpasso regalandogli letteralmente la vittoria. Gioco di scuderia, tra l’altro consentito come da regolamento e reinserito in seguito a quanto successo in Germania lo scorso anno tra Massa che lasciò campo libero ad Alonso, per tentare di acciuffare anche la seconda posizione nel Mondiale sperando in un passo falso di Button o reale problema sulla vettura di Vettel svanito “come per magia” subito dopo l’avvicendamento in testa alla gara?

Vettel 9: è entrato nella storia della Formula 1 per un’altra statistica oltre che per quelle già conquistate, aver battuto il precedente record di pole ottenute in una sola stagione detenuto da Nigel Mansell (14) che resisteva dal lontano 1992 piazzando la 15esima pole position così come se niente fosse. In gara fa il suo solito dovere comandando il gruppo fino a quando non gli viene riferito dai box di avere un problema al cambio. A quel punto alza il piede dall’acceleratore per evitare una rottura della parte meccanica della vettura facilitando il sorpasso di Webber, per poi riprendere il suo ritmo di gara quando l’australiano ha già preso un cospicuo vantaggio e per difendersi dal ritorno di Button che in quel momento guadagnava un secondo al giro sul tedesco.

Red Bull 10: si è dimostrata ancora una volta la vettura più forte e completa della Formula 1, chiudendo la stagione con una bella doppietta e con la 12esima vittoria su 19 GP. La RB7 si è meritata l’esposizione nel museo delle vetture che hanno fatto la storia della F1. Inarrivabile, solo la McLaren sporadicamente è riuscita a competere con la “Lattina Volante”.

Button 8: la partenza non è delle migliori ma, come ha dimostrato nell’arco della stagione, la sua forza è nella costanza che ha durante tutto il GP e nel cambiare strategia senza risentirne, anzi avvantaggiandosi, un calcolatore preciso. Si fa beffare da Alonso poco prima del primo pit stop rifacendosi però nel finale quando su gomme dure ricambia il sorpasso sullo spagnolo staccandolo definitivamente e fregiandosi, magra consolazione, del titolo di vice campione del mondo.

Alonso 8: scatta come una saetta al via mettendosi subito davanti ad Hamilton, poi lo spagnolo attacca Button compiendo un sorpasso da brividi all’esterno alla “Ferradura” e lanciandosi all’inseguimento delle due Red Bull che stavano progressivamente scappando via. Con le gomme morbide tiene bene il ritmo, poi quando passa a quelle dure per affrontare il terzo e ultimo stint inizia il solito calvario con Button che riesce a mangiargli tutto il vantaggio precedentemente accumulato, di sorpassarlo e di rifilargli anche quasi una decina di secondi. Incolpevole, si è dannato facendo miracoli per tutta la stagione ma non se la tua vettura, la Ferrari, non ti assiste è difficile competere con chi ti è superiore come Red Bull e McLaren.

Massa 6: sperava almeno di poter salire sul podio in occasione della sua centesima gara con la Ferrari, celebrato nel Gran Premio di casa sul circuito di San Paolo. Il brasiliano invece si è dovuto accontentare della quinta posizione.

Ferrari 4: con la chiusura della stagione 2011 i tifosi della Rossa potranno tirare finalmente un grosso sospiro di sollievo. Se non ci fosse stato Alonso a tirare avanti la “carretta” (ogni riferimento è puramente non casuale) la Ferrari avrebbe chiuso il Mondiale 2011 in maniera indecorosa. Lo spagnolo, tra mille difficoltà, ha portato in cascina una vittoria, in Gran Bretagna, e 9 podi al contrario di Massa che invece è riuscito collezionare come migliori piazzamenti solo diversi quinti posti, a dimostrazione della netta inferiorità della Ferrari in confronto a Red Bull e McLaren e delle grandi abilità al volante di Alonso. Rimandata.

Hamilton 6.5: poco più della sufficienza per il vincitore del GP di Abu Dhabi che ha come alibi il problema al cambio – questo sì reale – che lo costringerà al ritiro al giro numero 37 mentre era in lotta con Massa. Nonostante questo però l’inglese non è sembrato veloce e performante come dovrebbe essere un pilota della sua caratura.

Sutil 7.5: zitto zitto il tedesco della Force India ha lavorato duro dopo i problemi avuti ad inizio stagione (in pista e non) che rischiavano di fargli perdere il posto prima del tempo e ha portato a casa punti Mondiali pesanti, gli ultimi qui in Brasile, chiudendo il Mondiale al nono posto davanti ai piloti Renault. Ciliegina sulla torta si permette il lusso di mettersi dietro la più performante Mercedes di Nico Rosberg. Sarà sicuramente uno degli uomini mercato per il 2012.

Barrichello 6.5: quella che si è conclusa oggi nella sua San Paolo potrebbe essere stata la sua ultima gara in Formula 1. Rubinho, che è il pilota con più Gran Premi sulle spalle in assoluto, è infatti in attesa di conoscere la decisione della Williams. Lui ha già espresso il desiderio di continuare a correre, vedremo se la scuderia inglese di Grove o un’altra glielo consentiranno. Parte male e dalle retrovie è costretto a risalire fino alla 14esima posizione. Speriamo di ritrovarlo ai nastri di partenza per la nuova stagione.

Senna 7: sul circuito dove suo zio Ayrton era venerato come un dio ed esaltava come pochi la Torcida brasiliana, Bruno dimostra sia in qualifica che in gara di sapere il fatto suo ad Interlagos. Ma purtroppo un contatto con Schumacher, manco a farlo apposta alla “S” di Senna, nel quale viene ritenuto, con troppa severità, responsabile e punito dai commissari di gara con un drive through, gli rovina la gara arrivando 17esimo al traguardo. Fosse stato considerato come normale incidente di gara avrebbe potuto certamente portare a casa punti importanti.

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