Bene o male purchè se ne parli. E’ il caso di Fabrizio Corona che riesce a provocare un eco mediatico qualunque cosa fa o che no fa. Questa volta a chiamarlo in causa è l’avvocato Lorenzo Puglisi presidente della SOS Stalking e fondatore di FamilyLegal che ha fatto alcune dichiarazioni pubbliche in merito al ruolo di Corona come padre. La supposizione è che l’ex re dei paparazzi potrebbe perdere la patria podestà sul figlio che ha avuto dalla modella Nina Moric. Fabrizio Corona, attualmente in carcere dopo la condanna definitiva per estorsione aggravata ai danni del calciatore David Trezeguet vedrà Carlos sicuramente molto meno.
Certo non basta la una condanna definitiva a mettere a rischio la paternità ma sono necessari tutta una serie di eventi ricollegabili al diretto interessato come, ad esempio, il totale disinteresse del genitore nei confronti del figlio. Molto importanti sono le recenti rivelazioni che la modella croata ha fatto inerenti a Corona padre:
Fabrizio ha iniziato ad occuparsi del figlio solamente nell’ultimo periodo, per non più di 2 ore a settimana.
Lorenzo Puglisi, a riguardo, ha affermato:
Ai sensi dell’art. 330 c.c. il Tribunale per i Minorenni può dichiarare la decadenza della patria potestà qualora il genitore violi o trascuri, con grave pregiudizio del figlio, i propri doveri parentali. La cattiva condotta, tuttavia, deve essere cosciente e volontaria, pertanto a fondamento di un’eventuale richiesta dell’ex moglie o di un PM non basterebbe la carcerazione del genitore, ma andrebbero provate tutte le condotte, ascrivibili al Corona, che abbiano cagionato un grave pregiudizio al piccolo Carlos o che abbiano evidenziato un totale disinteresse del padre nei confronti del figlio.
Considerando anche il fatto che la Moric ha dichiarato chiaramente che non ha nessuna intenzione di portare Carlos in carcere a far visita al padre, per Corona sarà ancora più difficile fare il genitore. Puglisi ha anche precisato quale sono i diritti genitoriali dei detenuti:
Risulta un po’ difficile pensare che in soli sei colloqui al mese di un’ora ciascuno possa essere garantito il diritto alla genitorialità. Se poi aggiungiamo che sono molto frequenti anche i trasferimenti dei detenuti in comuni lontani dalla residenza di origine possiamo tranquillamente renderci conto di quanto sia difficile per un genitore continuare a svolgere il proprio ruolo dal carcere.
Stabilire se l’ex fotografo è o sarà un buon padre non è cosa facile, ma di certo l’atteggiamento della Moric è sicuramente condannabile. Il trauma infantile non è certo una giustificazione che regge dopo tutte le cose che quel bambino ha visto o sentito, ci auguriamo che ci ripensi.