Sguardo tenebroso, chioma ribelle e un caldo mantello a scaldargli le possenti spalle di guerriero buono. Romualdo è il cavaliere perfetto per una storia di amore, spade e terribili nemici da affrontare, e in Fantaghirò – miniserie tv in onda in questi giorni su Mediaset Extra – lo ritroviamo più giovane e forte che mai.
Un amore complicato e dei nemici da combattere con la spada: tutto questo per far tornare la pace nel proprio regno e tornare sul trono da vincitore. Vi ricorda qualcuno? Orsù, è indubbio: Romualdo è il Jon Snow dei vecchi tempi.
Già dalle prima puntate si possono notare delle piacevoli somiglianze tra il cavaliere di “Fantaghirò” e il guardiano della notte del “Trono di Spade“.
Romualdo e Jon Snow sono dei protagonisti giusti: valorosi in battaglia, caldi nel cuore e buoni nello spirito. L’inverno arriva per entrambi proiettandoli in un’avventura complicata e loro la affrontano guidati dall’amore e dal coraggio, sguainando la spada a dorso di un cavallo. Per Kim Rossi Stuart Fantaghirò è stato un piccolo passo verso la sua eccellente carriera di attore, mentre per Kit Harington “Game of Thrones” rappresenta già esperienza e consacrazione.
“Non sai niente, Romualdo”
Così come viene ossessivamente ricordato al povero Jon Snow, anche il nostro Romualdo sembra avere così tanto la testa fra le nuvole da sapere ben poco sul mondo che lo circonda. Snow non conosce il mondo dei bruti, per esempio, e Ygritte non perde occasione per bacchettarlo con il profetico “You know nothing, Jon Snow“. Ma di certo anche il collega Romualdo non se la cava tanto meglio. La ribelle Fantaghirò deve sfidarlo a duello, quindi si traveste da uomo tagliandosi i capelli, indossando una corazza da cavaliere e presentandosi a lui come Conte di Valdoca: un travestimento pessimo, ma tanto basta per ingannare Romualdo che solo dopo un (bel) po’ comincia ad avere dei dubbi sull’identità di quel bel cavaliere.
Uniti nel segno del “knowing nothing“, Romualdo e Jon Snow sembrano avere il gene dell’intuizione alquanto difettoso.
Romualdo e Jon Snow muoiono. Forse.
I due cavalieri sono legati a doppio filo nella vita come nella morte. Abbiamo tutti impressa nella mente la terribile immagine di Jon Snow morto sulla neve nel clamoroso finale della quinta stagione di GOT: un corpo inerme, privo di vita, gli occhi sbarrati e la certezza di un pianto singhiozzato dei suoi fan. Sorte simile tocca a Romualdo, che in uno scontro con i terribili cavalieri di Tarabas cade nell’acqua rimanendo pietrificato, per la disperazione dell’amata Fantaghirò. Un destino terribile per entrambi, che lascia increduli tutti quanti. E poi cosa accade, muoiono davvero? Se per il bel Kim Rossi Stuart (Spoiler) possiamo dire con certezza che la morte è solo apparente, per Kit “Snow” Harington ancora non possiamo sbilanciarci più di tanto sebbene qualche indizio sia stato lanciato da quei masochisti della HBO in un poster sulla sesta stagione.
Fantaghirò e Ygritte: due amori complicati
Che sia una sit-com simpatica, un cartone animato, un film o una serie tv, le storie d’amore non possono funzionare senza che di mezzo non ci siano degli ostacoli da superare. Jon Snow e Romualdo, quindi, non possono essere esenti da questa regola, per questo le loro relazioni devono attraversare necessariamente delle complicazioni non di poco conto. I loro amori, Fantaghirò e Ygritte, sono complicati sul nascere e impossibili sulla carta. Romualdo e Fantaghirò appartengono a due regni che da secoli si stanno combattendo senza trovare mai una pace definitiva, e Snow è in perenne lotta con i malvagi e temibili bruti, di cui fa parte la sua schietta amante Ygritte. Ma l’amore, si sa, non si fa certo dominare dalla razionalità, anche se alla fine l’happy end per entrambe le coppie non è garantito.
Romualdo e Jon Snow: cuori caldi e abili di spada. Così simili che sembrano quasi legati da un lontano rapporto di parentela in cui il nostro Romualdo, naturalmente, gioca il ruolo dell’originale.
Ci correggiamo, dunque: Jon Snow è il Romualdo dei nostri tempi.