Ormai superati i due lustri Fast and Furious giunge al suo sesto capitolo rinnovando il franchise ed aumentando l’adrenalina.
Alla regia troviamo Justin Lin (al suo quarto appuntamento con la saga) mentre il cast di stelle è capitanato dagli immancabili Vin Diesel (Dom Toretto) e Paul Walker (Brian O’Conner) affiancati dal mastrodontico attore-wrestler Dwayne Johnson (il poliziotto Luke Hobbs), la rediviva Michelle Rodriguez (partner storica di Toretto) e il nuovo villain Luke Evans (nei panni del crudele Owen Shaw). Completano il cast: Sung Kang, Tyrese Gibson, Ludacris, Gal Gadot, Elsa Pataky, Gina Garano e Jordana Brewster.
Tra le location principali del film si segnala la vulcanica Tenerife e Londra mentre, per gli appassionati di auto c’è una nuova new entry, una Alfa Romeo Giulietta che affianca macchine come la Dodge Daytona di Dom, la Ford Escort Mark di Brian, la Mustang di Roman e l’Aston Martin di Shaw. La quota due ruote viene garantita, invece, dalla Harley Davidson di Han e la Ducati Monster di Gisele.
Trama
In seguito alla rapina miliardaria di Rio de Janeiro, Dom e Brian si godono le assolate spiagge della tranquilla Tenerife (dove non vi è rischio di estradizione). Dom si accompagna, dopo il trauma della scomparsa di Letty, alla avvenente poliziotta brasiliana di “Fast Five” mentre Brian sembra poter dimenticare la sua vecchia vita grazie al consolidamento del rapporto con Mia, che nel frattempo gli ha regalato uno splendido erede.
Intanto all’orizzonte si affaccia una nuova temibile banda criminale, organizzata militarmente e con abilità alla guida speculari a quelle di Dom e compagni. Il loro capo è Owen Shaw mentre il suo braccio destro è proprio Letty scampata a un terribile incidente e pronta al reintegro nella saga al fianco del nuovo villain. Sarà proprio quest’ultima la pedina utilizzata da Hobbs, il “supersbirro” già visto nel precedente episodio, che chiederà l’aiuto di Dom per sgominare l’organizzazione di Shaw. In palio c’è la stessa Letty e una promessa di amnistia per tutti.
Giudizio
Quella di “Fast and Furious” è una delle saghe hollywoodiane di più difficile comprensione. Il successo delle prime due pellicole sembrava avesse consegnato al pubblico un dittico definitivo, ipotesi oltretutto confermata dal terzo episodio, piuttosto apocrifo, girato in quel di Tokyo. Invece un quarto capitolo prima e il risultato dei botteghini fatto registrare per “Fast Five” poi ha “ingabbiato” i protagonisti e gli stessi produttori convinti, ma forse anche costrettti, della bontà di un ennesimo capitolo. Non l’ultimo, ovviamente, e questo ci viene confermato dal finale di questa pellicola dove possiamo ammirare quello che sarà il villain di “Fast and Furious 7”. Un villain con i fiocchi, ammettiamolo, che farà felice tutti i fan della saga e del cinema action in generale.
“Fast and Furious 6” inizia con un breve prologo in stile videoclip, molto simile a una “sigla” televisiva, che ci mostra alcune delle immagini dei protagonisti nei precedenti film. Un omaggio sentito a tutti i fan e probabilmente un ammiccare volontario allo spettatore conscio, e non potrebbe essere altrimenti, di dover assistere a un’opera cinematografica basata sull’entertainment e poco più. In seguito ci catapultiamo tra le curve di una insidiosa ed angusta stradina delle Canarie dove Dom e Brian corrono, sfidandosi come ai vecchi tempi, da Mia che sta per dare alla luce un bimbo, segnando un allargamento della famiglia, che manco a tempi del Padrino, avrebbe rivestito una importanza tanto fondamentale nelle azioni dei personaggi. Proprio il “sentimento” smuove la nuova avventura di Dom e soci che tra scazzottate in ogni dove e sfide continue alla legge di gravità, cercheranno di far rientrare nel “nido” la “resuscitata” Letty. C’è molta azione in “Fast and Furious 6”, anche a discapito dello script, talmente assueffatti dalle improbabili manovre dei protagonisti, non ci resta che assistere e gioire delle spettacolari acrobazie, dello sguardo monocorde di Vin Diesel, dei muscoli d’acciaio del tatuato Dwayne Johnson e della bellezza delle varie Elsa Pataky, Jordana Brewster, Gina Carano, Michelle Rodriguez e la ex Miss Israele Gal Gadot.
Altro che sospensione della incredulità, Fast and Furious 6 (qui potete vedere il trailer del film) sembra volersi collocare violentemente in quelle pellicole action condite dalle gesta di attori immortali, un po’ in stile “Die Hard” o ancora “Arma Letale”, là dove i protagonisti sono capaci di uscire indenni da qualsiasi situazione. Rispetto alle origini, si è perso lo spirito del primo film a favore di una orgia di effetti speciali ed esplosioni, con l’aggiunta di una buona dose di autoironia (fortunatamente) che rende il tutto più sopportabile. Nonostante uno script decisamente debole, e scazzottate varie (anche una tutta al femminile decisamente ben riuscita), macchine che derapano, impennano, lottano contro giganteschi tank, proprio nel bel mezzo dell’autostrada, il film si lascia felicemente guardare in una sorta di trance da parco giochi con la sensazione, però, che il distacco dalla settima arte, a favore di una “great experience” sia decisamente più accentuato che mai.
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