Si potrebbe dire “tanto rumore per nulla” con riferimento alla chiacchieratissima fidanzata di papa Francesco, eletto nei giorni scorsi dopo le dimissioni di Ratzinger.
Sì, perché lui stesso ha raccontato di avere avuto una fidanzata, ai tempi in cui insieme ai suoi amici andava a ballare. E poi spuntano le dichiarazioni di Amalia, una donna che racconta la sua storia d’amore mai esistita con Jorge Mario Bergoglio, quello che oggi conosciamo come Papa Francesco e che ha già conquistato tutti i suoi fedeli per la sua semplicità e quell’umanità che da tempo non si vedevano in un pontefice e che avevamo completamente rimosso dopo l’insediamento di Ratzinger.
Nelle prime ore successive all’elezione di Papa Francesco, la stampa è andata a scavare nel suo passato cercando i dettagli più scabrosi (appoggiava la dittatura, accusato di misoginia, di abortismo e omofobia). Ma dopo il suo “Buonasera“, il vento è andato in direzione contraria. Una volta appreso che il Papa era già amato dai suoi fedeli, i giornalisti hanno preferito rigirare la situazione, ribaltarla e renderla più cronaca rosa che altro, andando a cercare i dettagli della vita di un uomo normale, che nel suo passato, prima di diventare prete, stranamente (sarcastico) ha fatto delle cose assolutamente comuni.
Papa Francesco | © Spencer Platt / Getty ImagesLavorava come buttafuori per pagarsi gli studi, ballava il tango, una sua grande passione. Come aspettarselo da un argentino, eh? (ri-sarcastico). Tra il tifo e gli studi, anche Jorge Mario Bergoglio avrà avuto le pulsioni di un essere umano, prima di rinunciare a tutta quella normalità per dedicarsi interamente alla Chiesa. E poi ecco che ti spunta questa Amalia e che Barbara d’Urso corre a farci lo scoop, come se realmente ci fosse uno scoop di cui parlare. La donna stessa ammette di essersi pentita di aver parlato ai giornalisti, forse presa dall’entusiasmo ha voluto raccontare i suoi incontri ravvicinati con l’attuale pontefice, che risalgono però a più di sessant’anni fa. I due erano alle scuole medie e la loro storia d’amore tanto chiacchierata consiste in un bigliettino che lui le lasciò, dicendo che se non l’avesse sposata si sarebbe fatto prete. Il matrimonio evidentemente non s’aveva da fare e da questa purissima relazione mai nata e mai esistita, il percorso di Bergoglio è andato avanti fino al 2013, dopo tanti sacrifici e una casa in cui viveva e si cucinava da solo (abilità straordinarie concesse solo dallo spirito santo) è arrivato a diventare il massimo esponente della Chiesa Cattolica, che a noi sta ancora più simpatico perché ha origini italiane, praticamente come il 90% degli argentini nati dall’inizio del Novecento in poi. Parla di cose semplici, rivolgendosi alla gente semplice, sogna una “chiesa povera e per i poveri”, spezza le tradizioni e cammina in mezzo alla gente. E tutti a stupirsi, per il semplice fatto che la Chiesa abbia compiuto un passo in avanti rispetto al Medioevo di Benedetto XVI. Mica male come inizio, come primo passo. Stupirsi per un “buonasera“. Si vede che abbiamo bisogno di questo, delle piccole cose, anche le più insignificanti, per distrarci da tutto il resto. E’ quello che voglio pensare, per convincermi che non siamo impazziti tutti.