In un momento in cui tutti dobbiamo restare in casa, guardare film si rivela sempre una delle soluzioni migliori da adottare per far passare il tempo.
Il cinema permette di spaziare e accontenta tutti con una quantità infinita di trame e di generi. Fare una selezione ridotta di proposte non è cosa facile ma, come sempre ci proviamo. Stavolta seguendo un criterio ben preciso: un film da vedere per ogni decade, così possiamo approfittare tutti del momento per recuperare film non visti o riguardare delle pietre miliari della storia del cinema, che non fa mai male.
Viaggio nella luna – 1902
Genere: Fantascienza
Il film muto di Georges Méliès è uno dei più grandi capolavori della storia della nascita del cinema: immaginate un’opera fantascientifica e il Novecento appena iniziato e quella navicella spaziale che finisce dritta dritta nell’occhio della luna, una scena leggendaria.
Nascita di una nazione – 1915
Genere: Storico
Siamo nel bel mezzo della Guerra di Secessione americana. Il celebre film di David Wark Griffith racconta il prima e il dopo la guerra attraverso le storie di due famiglie contrapposte: ci sono i nordisti (Stoneman) e i sudisti (Cameron). Nonostante le polemiche che suscitò per via del suo significato fortemente politico (e ancora oggi lascia ampio spazio ai dibattiti), il film fu un enorme successo ed influenzò molte opere a venire.
La corazzata Potëmkin – 1925
Genere: Storico
Ci sono dei miti da sfatare sul film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Prima di tutto, non è “una cagata pazzesca” e poi non dura davvero tanto: 75 minuti. La parodia di Fantozzi ha involontariamente contribuito a creare pregiudizi su uno dei film che hanno influenzato maggiormente tutte le pellicole successive. Suddiviso in 5 atti, il film racconta i fatti che scatenarono la Rivoluzione russa del 1905, tra avvenimenti realmente accaduti ed altri fittizi. Memorabile è la scena della scalinata ripresa, tra gli altri, ne “Gli intoccabili”.
Tempi Moderni – 1936
Genere: Commedia
Il film muto di Charlie Chaplin è un’altra pietra miliare della storia del cinema e soprattutto un’importantissima riflessione sul concetto di alienazione dell’operaio. Il protagonista, infatti, lavora in una fabbrica e si occupa di stringere i bulloni in catena di montaggio. Risucchiato dal suo lavoro, rischia di perdere il senno ma sembra che anche tutto il mondo intorno a lui stia impazzendo.
Quarto Potere – 1941
Genere: Drammatico
Orson Welles al suo debutto da regista, a soli 25 anni, riuscì a realizzare uno dei film più importanti e citati di sempre. “Quarto potere” è la storia del magnate Charles Foster Kane, un personaggio complesso e incapace di amare. Kane crea il vuoto intorno a sé, è avido e allontana tutti, finendo col ritrovarsi solo, alla fine dei suoi giorni, nella sua enorme residenza. Welles scava a fondo nella sua storia, mostrando allo spettatore il suo “Citizen Kane” in tutte le sue sfumature.
Il settimo sigillo – 1957
Genere: Epico
A pochi giorni dalla scomparsa dell’attore Max von Sydow, è doveroso rendergli omaggio con il bellissimo film di Ingmar Bergman. La memorabile partita a scacchi con la morte, il lungo viaggio del cavaliere Antonius Block di ritorno dalle crociate nell’Europa sconvolta dalla peste. Da vedere e rivedere, fosse anche solo per la suggestiva scena che ci accompagna su un finale ricco di spunti e riflessioni.
Psyco – 1960
Genere: Thriller
Qui stiamo parlando del maestro della supense Alfred Hitchcock e di uno dei suoi film più celebri in assoluto. Cult è la scena della doccia di Janet Leigh ma la storia di Norman Bates è stata uno spunto prolifico per tantissime opere negli anni successivi. La storia si basa su quella del serial killer Ed Gein, raccontata nel romanzo di Robert Bloch dal quale Hitchcok trasse ispirazione per il suo capolavoro.
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto – 1970
Genere: Grottesco, thriller
Si tratta dell’opera forse più conosciuta di Elio Petri, con un superbo Gian Maria Volontè nei panni di un commissario di polizia – il cui nome non viene mai menzionato – che uccide l’amante senza fare nulla per nascondere le tracce del suo delitto. Il film nasce in un periodo storico molto particolare per l’Italia ed è un’importante riflessione sulla condizione politica del Paese, con riferimenti a fatti e persone meno “casuali” di quanto dichiari.
Blade Runner – 1982
Genere: Fantascienza
Quante volte avete sentito pronunciare la frase “Ho visto cose che voi umani…”? Se la utilizzate, il merito è tutto di Ridley Scott e dell’ormai leggendario monologo di Rutger Hauer. Il film è ambientato a Los Angeles nel 2019, in un mondo distopico in cui dei replicanti utilizzati come laboratori nelle colonie extra-terrestri fuggono illegalmente per tornare sulla Terra ma a dar loro la caccia ci sono gli agenti speciali “blade runner”. L’ex agente Rick Deckard (Harrison Ford) decide di tornare a lavoro per un’ultima missione.
Toy Story – 1995
Genere: Animazione
Nella miriade di film tra cui era possibile scegliere, facciamo largo all’animazione e in particolare al film di John Lasseter che ha cambiato per sempre il genere. Si tratta, infatti, del primo film animato interamente al computer, che è anche il motivo per cui si aggiudicò un Oscar. Attraverso le avventure di Woody e Buzz tutti hanno riso e pianto, ripercorrendo tutte quelle bellissime sensazioni legate all’infanzia.
Memento – 2000
Genere: Thriller
Leonard Shelby (Guy Pearce) è il protagonista del film Christopher Nolan. L’uomo, in seguito a un evento traumatico, soffre di gravi disturbi alla memoria per cui cerca di ricordare tutto tramite post-it, fotografie e perfino tatuaggi. La contorta sceneggiatura ha portato il film alla candidatura a due premi Oscar ma ad essere particolarmente sottovalutato all’epoca in cui uscì. Oggi, per gli amanti di Nolan e non solo, è un vero e proprio must.
La grande bellezza – 2013
Genere: Drammatico
Chiudiamo con un ritorno all’Italia e al film che ha permesso a Paolo Sorrentino di portarsi a casa un premio Oscar come miglior film straniero. La storia è quella di Jep Gambardella (Toni Servillo), un giornalista che vive la Roma più mondana e decadente ripensando al proprio passato, a ciò che ha costruito e al tempo che gli resta da vivere.
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