Il cantautore italiano Francesco Guccini, nato a Modena e bolognese d’adozione, festeggia oggi, 14 giugno, il suo settantesimo compleanno. Un’ intera vita dedicata a narrare, tra palcoscenico e librerie, tra cultura popolare e citazioni letterarie tanto che molti lo definiscono “Il maestrone”. Francesco Guccini arriva al traguardo dei 70 anni con il prestigio dei saggi che popolano le sue canzoni e dei suoi libri e con la meritata fama di simbolo della coscienza libertaria della canzone d’autore. Guccini, che all’inizio della sua carriera ha lavorato anche come giornalista per la Gazzetta di Modena, ha scritto la sua prima canzone nel 1961, “L’antisociale“, mentre, nel 1967, ha pubblicato il suo primo disco “Folk Beat n. 1“. In una carriera di oltre 40 anni ha pubblicato oltre venti album di canzoni ma Guccini è anche scrittore e, sporadicamente, attore, autore di colonne sonore e di fumetti ed ancora oggi è un fenomeno unico nel nostro panorama musicale. Francesco Guccini è il più erudito dei grandi protagonisti della canzone d’autore, un personaggio che ha portato nella musica italiana una tradizione letteraria che va dalla poesia italiana di Leopardi a quella di Elliot, alla letteratura americana, da Lorenzo dé Medici ai fumetti (nota la sua passione per il Paperino di Carl Bark), fino alla tradizione popolare e gli studi di glottologia. Guccini è partito dal beat italiano come autore per l’Equipe ’84 e i Nomadi, con cui ha registrato uno storico live e per i quali ha scritto classici come “Auschwitz“, “Dio è morto” e “Noi non ci saremo” ed è approdato a una scrittura personale che mescola il talking blues alla ballata dylaniana, la tradizione francese a quella popolare. Un anarchico libertario nemico di ogni dogmatismo, sempre in cerca di una verità difficile da cogliere al quale anche noi di Melodicamente vogliamo fare gli auguri riascoltando “Auschwitz”, il brano scritto per i Nomadi. Francesco Guccini – Auschwitz [jwplayer mediaid=”64805″]