Dopo “L’ America“, il singolo che ha preannunciato il ritorno del cantautore milanese Francesco Tricarico, è uscito nei negozi e su iTunes l’album “Invulnerabile“. Titolo che dà già un indirizzo preciso al nuovo lavoro del cantautore, lavoro prodotto da Marco Guarnerio e Tricarico che giunge a distanza di due anni da “L’imbarazzo“, disco datato 2011.
Nei due anni Tricarico ha raccolto pensieri e parole trasformandole in undici canzoni dove canta di sé stesso, della sua visione della vita e del mondo che ci circonda, con la poesia e la creatività che solo lui possiede e cantandole nel suo modo unico e particolare.
Quella di Tricarico potrebbe essere quasi definita una poesia cantata: la musica fa da sfondo ad un racconto agrodolce che ci parla del mondo che scorre attorno a noi fotografando piccoli istanti che ci illustrano le cose che non vogliamo vedere o che ormai non vediamo più, abituati all’orrore e alla mediocrità , con lo sguardo di un bambino che non capisce le gabbie in cui ci siamo ficcati, i dolori che ci ostiniamo a sopportare e che ci chiede sempre perché.
“Invulnerabile” è un disco dove, grazie ad un pop d’autore raffinato e delicato, Tricarico ci accompagna a vedere il mondo con il suo sguardo, uno sguardo che si affaccia a distese di campagne fiorite che si alternano alle strade della metropoli abitate dalla gente in corsa della quale descrive sentimenti e emozioni. Uno sguardo che ci svela l’amore, la tenerezza, l’ingenuità, il candore e l’amicizia, che ci narra di un volto e del pensiero dell’altro che si legge in un fiore che sboccia.
Il disco viaggia attraverso episodi musicali che affondano le loro radici nel pop e nel cantautorato, nella dolcezza quasi fifties di “Insieme assieme a te“, nel pop parlato di “Amico mio” e nel rock di “L’America” i suoi episodi migliori. Nel disco è presente anche una rilettura del singolo più famoso di Tricarico, “Francesco“, quello che lo ha fatto conoscere dal grande pubblico.
Un lavoro raffinato e coscienzioso ma poetico, una discesa nell’inferno della quotidianità con gli occhi di un bambino che osserva la follia dei comportamenti negativi reiterati e si chiede come sia possibile che gli uomini si condannino troppo spesso ad una infelicità indotta quando la vita “vale sempre la pena di essere vissuta e sorridere è molto importante anche quando tutto sembra … un sorriso e va a posto“.