“I Simpson” seminano successi da ben 26 stagioni e tutti sanno che si ispirano sempre a personaggi della vita reale, però a qualcuno non è andato giù.
Si tratta di Frank Sivero, se il nome non vi dice niente pensate al capolavoro di Martin Scorsese “Goodfellas” (Quei bravi ragazzi), uscito nel 1990. L’anno successivo nella serie animata ambientata a Springfield introduceva il personaggio di Louie, braccio destro di Tony Ciccione, il boss della malavita della celeberrima cittadina de “I Simpson“.
Date un’occhiata a Frank Sivero e poi a Louie e non potrete fare a meno di notarne la somiglianza, il problema è che l’attore ha deciso di fare causa ai Simpson- alla Fox nello specifico- chiedendo 250 milioni di dollari di risarcimento, una cifra assurda, per aver usato indebitamente il suo aspetto fisico.
Da quanto detto dai legali di Frank Sivero, è emerso che James L. Brooks, produttore esecutivo de “I Simpson“, a metà degli anni Ottanta viveva nello stesso condominio dell’attore di “Goodfellas“, che ha girato il film nel 1990 e poi, guardacaso, il personaggio di Louie è nato subito dopo. Sivero sostiene infatti che Brooks era a conoscenza del fatto che stesse preparando il personaggio di Frankie Carbone per il film di Scorsese. La somiglianza tra Carbone e Louie è innegabile ma c’è da dire che la Fox non ha utilizzato il nome di Frank Sivero nè tantomeno quello del personaggio visto in “Quei bravi ragazzi“.
Ma per quale motivo Sivero ha aspettato più di vent’anni per farsi avanti? La sua giustificazione è che nel corso del tempo ha subito danni finanziari e che avrebbe avuto diritto a un risarcimento per l’uso del suo nome e del suo aspetto fisico. Il suo nome non è mai venuto fuori e sull’aspetto fisico ci sarà molto da discutere, se mai dovesse vincere la causa con conseguente cifra da capogiro, quanti altri personaggi potrebbero farsi avanti per la stessa- assurda- scusa?