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Funerali Morosini, in 5 mila a Bergamo per l’ultimo saluto

La sua scomparsa ha commosso l’Italia e, la tragica sequenza di immagini che dal campo di Pescara si è diffusa con tanta rapidità, ha colpito il mondo intero. La morte di un ragazzo di soli 25 anni non può lasciar indifferente nessuno, ancor di più se giunge così improvvisa, come un fulmine a ciel sereno, durante una fase di gioco. Sabato scorso, sotto la pioggia battente, Piermario Morosini era felice di poter scendere in campo con la sua maglia 25 del Livorno: era felice perchè, come ha raccontato la sua giovane fidanzata Anna, amava giocare sotto la pioggia. Nel giorno dei suoi funerali, dunque, è meglio pensare che sia volato via con il sorriso sulle labbra, mentre faceva ciò che di più amava, piuttosto che in agonia. La commozione, però, resta ancora molto forte, ed è per questo che, ad assistere alla funzione dei suoi funerali, nella Chiesa di San Gregorio Barbarigo a Monterosso, nel bergamasco, sono giunte circa 5 mila persone che, pur di esserci per l’ultimo saluto a “Moro” si sono accontentate di seguire il rito dai maxischermi posti al di fuori della piccola Chiesa, che poteva contenere solo 500 persone.

All’interno, invece, erano presenti i vertici del “calcio che conta”, dal presidente della Figc Giancarlo Abete, al suo vice Demetrio Albertini, al presidente della Lega Pro Mario Macalli, al presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, e poi il presidente dell’ Aic Damiano Tommasi, il cittì della Nazionale Cesare Prandelli, il cittì dell’Under 21 Ciro Ferrara. Presenti, inoltre, anche numerosi rappresentanti dei club, come l’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, dell’Inter Ernesto Paolillo, il direttore sportivo del Milan Ariedo Braida, l’allenatore del Parma Roberto Donadoni, il presidente della Reggina Lillo Foti, ed anche un collaboratore del presidente Fifa Joseph Blatter. Al completo è giunta, poi, la squadra dell’Atalanta, il club in cui Piermario era cresciuto ed aveva mosso i primi passi calcistici, nelle formazioni giovanili, con in testa il presidente Antonio Percassi, accompagnato da Pierpaolo Marino, così come il sindaco della città di Bergamo, oltre che i sindaci di Livorno e Pescara. Numerosissimi, poi, i tifosi fuori dalla chiesa: in particolare, quelli dell’Atalanta, e quelli del Livorno, che gli hanno dedicato diversi cori e lunghi applausi.

Struggente il ricordo del parroco che ha officiato il rito, don Luciano Manenti, che ha definito Piermario come “un dolce amico”, ricordando la continua lotta contro il dolore, la sofferenza e le difficoltà che Piermario ha dovuto affrontare durante la sua giovane vita, costellata dal lutto dei suoi genitori, dalla disabilità e dal suicidio del fratello, dai gravi problemi della sorella: una vita in salita, nella quale però, era riuscito – con il lavoro ed i sacrifici – a ritagliarsi anche delle belle soddisfazioni, a costruire qualcosa di buono. Il destino, però, ha voluto essere ancora più crudele con lui, strappandolo via all’affetto di chi lo amava: la fidanzata Anna, i cugini e gli zii, la madre della sua fidanzata, Mariella Vavassori che, nel corso del funerale, gli ha rivolto un pensiero commosso: “Ciao Mario, ti ringraziamo della presenza nella nostra vita, ci hai insegnato tanto, hai reso i nostri cuori più veri e leali, liberi come eri tuTi ringraziamo per aver donato tanto tanto amore alla nostra Anna: ti chiedo solo un favore, chiamami Mariella e non più signora, almeno quando mi chiamerai dal cielo”. 

Non era ancora tempo per la sua dipartita, non era ancora tempo per lui: ecco perchè in Chiesa hanno risuonato le note di questa canzone di Luciano Ligabue, il cantante che Piermario apprezzava di più, oltre che “Il giorno del dolore“, per esprimere lo stato d’animo che questa giornata porta con sè. In questa triste giornata, però, è giusto ricordarlo sorridente, così come lo ritrae la foto posta al fianco della sua bara, avvolta dalla maglia numero 25 del Livorno, la “sua” maglia, che ora gli apparterrà per sempre. Riposa in pace Piermario.

Video di “Non è tempo per noi” cantata in Chiesa durante i funerali di Morosini:

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