Si sono svolti nella tarda mattinata di oggi nella Chiesa di San Gregorio Barbarigo a Monterosso, nel bergamasco, i funerali del giovane calciatore Piermario Morosini, scomparso lo scorso 14 Aprile a soli 25 anni nel corso del match di serie B Pescara – Livorno: al 31′ del primo tempo Morosini si era accasciato sul campo di gioco davanti agli sguardi impietriti dei compagni di squadra e dei tifosi che hanno assistito impotenti al dramma. Di li a poco la fuga in ospedale e l’annuncio dell’avvenuto decesso del giovane centrocampista che la vita aveva già messo a dura prova costringendolo a fare i conti con la perdita dei genitori e quella del fratello e con la malattia della sorella.
Oltre al calcio, Piermario Morosini, nutriva una grande passione per la musica e in particolare per Luciano Ligabue: il rocker di Correggio, che l’aveva conosciuto personalmente nel backstage di un suo live, l’aveva ricordato pubblicando un lungo messaggio sulla sua bacheca di Facebook e sul sito ufficiale del fanclub BarMario. “Piermario Morosini mi si era presentato nei camerini assieme ad altri suoi colleghi calciatori in un paio di concerti. Era a Campovolo insieme a molti di voi. Era iscritto al barMario. La foto del suo profilo lo mostra con uno splendido sorriso. Un sorriso che non può non aumentare questa commozione” aveva detto Ligabue omaggiando Morosini che oggi nel corso della cerimonia funebre è stato accompagnato dalle note di “Non è tempo per noi” e “Il giorno di dolore che uno ha” celebri brani del Liga.
Al funerale hanno assistito commosse oltre 5 mila persone attraverso i maxi schermi allestiti al di fuori della piccola Chiesa, che non avrebbe potuto accogliere oltre 500 persone: presenti i massimi esponenti del mondo del calcio, dal presidente della Figc Giancarlo Abete a quello della Lega Pro Mario Macalli, la fidanzata Anna, i familiari, gli amici, i colleghi e i tifosi che fuori dalla chiesa gli hanno dedicato diversi cori e lunghi applausi. Struggente il ricordo del parroco che ha officiato il rito, don Luciano Manenti, che ha definito Piermario come “un dolce amico”.
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