Alla mostra del Cinema di Venezia arriva anche Gabriele Salvatores con “Italy in a day“, un film originale, che in realtà è un esperimento di cinema collettivo.
Il regista infatti ha selezionato i filmati ricevuti da chi ha voluto dare il suo contributo, per raccontare come si svolge la giornata nella vita di un italiano. Sono stati quasi cinquemila i video che sono arrivati e che hanno contribuito a dare vita a questo particolarissimo esperimento, che ha trovato subito spazio fuori concorso a Venezia, diretto da un premio Oscar e uno dei registi italiani più conosciuti all’estero.
Gabriele Salvatores, parlando di questo progetto ambizioso e social, al passo coi tempi, ha dichiarato:
Ho trovato molto emozionante, istruttivo e interessante questo esperimento, realizzabile solo oggi con i media di cui disponiamo. Sono stato quello a cui migliaia di persone affidavano il loro “message in a bottle”. Ci voleva rispetto, attenzione. Ma anche la coscienza del proprio ruolo.
Luoghi e realtà diverse, dall’astronauta Luca Parmitano al carcere di massima sicurezza di Bollate, in “Italy in a day” c’è spazio anche per una realtà importante come l’associazione Vidas, che dal 1982 si occupa di offrire assistenza socio-sanitaria gratuita ai malati terminali a domicilio e nella quale ha un ruolo fondamentale la dottoressa Giada Lonati. Nel film la vediamo impegnata nella sua giornata con un giro di visite a tutti quei malati terminali che hanno scelto di vivere gli ultimi istanti della loro vita nelle loro case. Il film di Salvatores segue la scia del cinema collettivo che hanno scelto anche altri importanti registi, come Ridley Scott, ma che in Italia non era ancora stato realizzato: dal pranzo in famiglia a situazioni di profondo dolore, ci regala uno spaccato di quello che succede ogni giorno nella vita di un Italiano che, seppure nel suo piccolo, diventa protagonista straordinario.