Settima puntata di Gomorra 2 che vede esordire alla regia della serie Claudio Giovannesi (“Alì ha gli occhi azzurri”; “Fiore”). Come al solito vi ricordiamo che il presente articolo contiene +++SPOILER+++ sulla puntata 7, pertanto se non l’avete ancora vista vi sconsigliamo di proseguire la lettura.
Episodio che parte e si conclude in grande stile, e che ha un gradevole sapore “retrò” che riporta ai ritmi serrati della prima stagione. Superato il giro di boa, d’altronde, ci stiamo avvicinando con passione al termine di Gomorra 2 e le puntate si stanno facendo sempre più belle e coinvolgenti.
C’era una volta un Principe. Era così ricco e amato dal Re, da scatenare le invidie del Nano. Potrebbe essere raccontata così la puntata 7 se la serie fosse una favola in cui alla fine vincono i giusti. Ma questa è Gomorra, e come sappiamo, qui i giusti non esistono. Nessun principe azzurro, solo draghi.
Lo zoom di questo episodio è sul giovane ‘O Principe, ex alleato di Salvatore Conte – che in “Mea Culpa” viene da lui tradito insieme al suo fidato ‘O Mulatto – per abbracciare la causa di Ciro Di Marzio. Il ragazzo è uno dei migliori di tutta l’Alleanza: è un fine tagliatore di cocaina e per questo fa guadagnare tanto a tutto il clan, così come prevede il loro “democratico” sistema di ripartizione degli utili.
E’ talmente bravo, però, che anche Genny (Salvatore Esposito) sta cercando di portarlo dalla sua parte. I due si ritrovano e Genny lo invita a fare un accordo segreto per averlo come potenziale alleato al momento giusto. ‘O Principe ci tiene a puntualizzare che lui si fida solo di se stesso e che non ha alcun rapporto d’affari con Ciro. I due si danno la mano e la cosa sembra finire lì.
Ma chi è ‘O Principe (Antonio Folletto) e perché si chiama così? Il motivo del suo soprannome è presto chiarito. Lo vediamo a bordo di una delle sue tre lussuose auto sportive, parcheggiare davanti alla sua abitazione e raggiungere, in compagnia della sua bellissima ragazza di colore, la sua casa principesca. Il lusso di ‘O Principe è moderno e a tinte chiare, un contrasto perfetto con il suo ultimo acquisto: una pantera nera, legata nel suo giardino posto sulla terrazza dell’attico. La sua compagna lo definisce così:
Saj c si tu? N’anima bon che carut rinda na capa stort.
Gabriele, ‘O Pri’, ama spendere i suoi soldi, tanti soldi. Ma proprio per questo qualcuno nell’Alleanza inizia a dubitare della sua onestà. In particolare Rosario – detto ‘O Nano -, amico fraterno di Ciro, è convinto che faccia la cresta sui guadagni.
O’Nano ha la lingua lunga, ma Ciro vuole che la tenga a freno perché ‘o Principe è uno dei suoi uomini migliori. Forse per gelosia, forse per diffidenza, Rosario non riesce a starsene zitto e continua a fare illazioni sul ragazzo. Iniziano i primi scricchiolii nell’Alleanza. Chi potrebbe trarne vantaggio?
Don Pietro, naturalmente, che tutto vede e tutto sente grazie a Patrizia che da tempo fa la spola tra il rifugio del boss e il mondo esterno per riportargli tutte le notizie. Don Pietro lavora in sordina e ha un piano molto semplice per mettere uno contro l’altro gli uomini dell’Alleanza: bisogna ammazzare ‘O Principe. Patrizia è preoccupata che un fatto simile, portando la firma di un Savastano, possa scatenare una guerra sanguinosa, e per un attimo vuole lasciare l’incarico. Ci penserà Malammore a convincerla a tornare sui suoi passi dicendole che se lasciasse verrebbe certamente fatta fuori.
Il Principe della droga, intanto, viene messo in guarda anche dal fedele ‘O Mulatto: deve condurre una vita meno lussuosa o si attirerà ancora di più le invidie degli alleati. A malincuore è costretto a vendere due auto sportive e trasferire la sua pantera in un ampio magazzino.
Sembra tutto sistemato, ma qualcuno nella notte spara alla vetrina del negozio della sua fidanzata, e lei è spaventata a tal punto da rompere la relazione col Principe.
L’accusa ricade subito su Rosario. E’ stata una sua vendetta. E’ il Nano che, invidioso, ha voluto sfidare il Principe. E’ una favola che si spezza. Interviene il Re democratico, Ciro Di Marzio, che per risistemare le cose fa pestare il Nano davanti a tutti sottraendogli la sua piazza di spaccio. Questi, sanguinante e ferito nell’orgoglio, chiede umilmente scusa al Principe e la pace sembra essere ristabilita.
Sembra. Perché quando il Principe va a sfamare la sua pantera viene raggiunto da Don Pietro Savastano in persona. E’ lui che ha commesso il raid al negozio per seminare discordia nell’Alleanza. E adesso, come pianificato, è venuto a uccidere ‘O Principe.
Questi, tuttavia, rimane composto e tranquillo: a Don Pietro rivela di lavorare già per un Savastano e di fare da tempo il doppio gioco con l’Alleanza. Lui e Genny si erano accordati tempo prima: sono alleati, ora.
Don Pietro rimane sorpreso da tale rivelazione, ma questo non cambia i suoi piani.
Tu sì chiu bon pe’ gioco mije
Il boss punta la pistola e spara. La pantera ruggisce.
A terra, privo di vita, resta ‘O Principe. Senza scettro.
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