Dov’è lo Stato in Gomorra? Non si fa mai vedere, non esiste, non appare mai.
E allora no, Gomorra non ci piace. Perché non racconta la realtà, anzi la distorce, fa credere al mondo che in quella parte d’Italia sia sempre così. Sempre e solo così.
Quante critiche simili sono arrivate in questi anni a Gomorra, la serie tv ideata da Roberto Saviano e scritta con Leonardo Fasoli e Stefano Bises? Come se Gomorra avesse il compito sacrosanto di documentare, di raccontare tutto minuziosamente seguendo solo vicende giudiziarie. Guai a sgarrare. Tutto è sotto i riflettori, ogni episodio, ogni fatto.
Ad ogni modo, le critiche sono state rimandate al mittente nella puntata 9 di Gomorra 2. Ecco “‘e guardie“, la Polizia a svolgere il suo lavoro. Relegata a ruoli confinati, forse, ma c’è. Anche nella fiction (che ricordiamo: racconta anche la vita reale, ma non lo deve essere a tutti gli effetti).
Come al solito vi ricordiamo che il presente articolo contiene +++SPOILER+++ sulla puntata (“Sette Anni”), pertanto se non l’avete ancora vista vi sconsigliamo di proseguire la lettura.
A sto giro è Scianel (Cristina Donadio) la donna su cui si concentra il nostro episodio. L’ultima volta che l’avevamo vista in un ruolo di primo piano era in attesa che suo figlio Lelluccio uscisse dal carcere. Nel frattempo si portava appresso la povera Marinella, la mogliettina del figlio che per “ingannare l’attesa” si è fatta come amante l’autista di Scianel.
Il tempo stringe, Lelluccio sta per uscire dal carcere dopo sette anni, con buona pace di Marinella e il suo amante Mario.
L’occhio di pantera di Scianel, però, si è già posato sulla nuora e alla giusta occasione toglie di mezzo Mario sparandogli in mezzo alle gambe. Non solo: Scianel, sprezzante, fa aggredire Marinella dalle altre donne di quartiere e rivela a suo figlio Lelluccio il suo tradimento.
Intanto Scianel si è assicurata per suo figlio la piazza di spaccio “Sette Palazzi”: decisione che manda in bestia i soci del Vicolo – ‘O Track e Cardillo – che avrebbero voluto gestire quel mercato.
La sera stessa sono tutti alla festa di Lelluccio, ma Marinella è comprensibilmente depressa scatenando l’ira di suo marito. La ragazza inizialmente gli chiede scusa, ma infine sfoga tutta la sua rabbia.
Accirem, ij già so mort, so sett ann ca me tenit murat viv ca dint cu stu fiat e mort e chella cess e mammat ca me sta semb ‘nguoll.
A vuò sapé na cos? Fa ammor cu Mario è stat l’unica cos bon c’agg fatt ind a tutt stu tiemp…
Lelluccio non è l’unico ad aver vissuto 7 anni di galera, dice Marinella, interpretata divinamente dall’attrice Denise Capezza. Il ragazzo è infervorato e deluso, così esce di casa e si avvia a sfogarsi sfrecciando per strada con la moto. Ma i ragazzi del Vicolo gli tendono subito un agguato: lo sequestrano e cercano di ammazzarlo, ma ad un posto di blocco la polizia li ferma tutti e li porta in commissariato salvando così la vita di Lelluccio.
Ironia della sorte: coloro che l’hanno tenuto al gabbio per sette anni, gli hanno salvato la vita una volta fuori. La fine è segnata per ‘O Track, che su ordine di Ciro viene preso e consegnato a Scianel che può quindi ammazzarlo affogandolo in una vasca (e vendicando così anche l’uccisione di suo fratello Zecchinetta).
E che ne è di Marinella? Lelluccio adesso vive per conto suo dopo aver discusso con la madre a causa della sua invadenza, e ha pensato bene dopo anni di astinenza di trovarsi una donna con cui passare la nottata. E con cui sperare di ingelosire Marinella, che invece… niente. Anzi, Lelluccio ne approfitta anche per minacciarla di morte, e lei è talmente esasperata da decidere di farsi aiutare da Don Pietro Savastano (da Patrizia, quindi, sua amica) per uscire da questa situazione.
E’ deciso, Lelluccio deve morire. Ma come al solito Savastano si serve di intermediari nemici. I ragazzi del Vicolo vengono avvisati e convincono Marinella a uscire con Lelluccio a fare una “passeggiata”. Il piano funzionerebbe, se non fosse che gli uomini del defunto Track sono dei veri pisciazz’ inesperti che per sbaglio si confondono e ammazzano un’altra persona.
Lelluccio deve ancora una volta accende un cero alla Madonna, Marinella invece scappa a gambe levate rifugiandosi in commissariato.
In tutto questo non è da tralasciare l’immagine – potente, surreale e quasi ironica – di Scianel che nel frattempo fa il karaoke nel suo bagno extralusso con un altrettanto lussuoso (e lussurioso) vibratore dorato.
Scena di chiusura con Lelluccio e la madre che si separano in attesa che le acque si calmino, mentre Ciro e Genny si incontrano a Fiumicino. Ciro Di Marzio sta perdendo i pezzi della sua Alleanza e va a caccia di un’alleanza ancora più prolifica: quella con Genny Savastano, per distruggere suo padre, Don Pietro.
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