La puntata numero quattro di Gomorra è portatrice di grandi cambiamenti. Quello che svilupperanno ancora non è dato saperlo, ma possiamo immaginarlo. Il filo del destino sembra reciso da una Moira vendicativa.
E’ la fine di un impero maestoso, l’inizio di una rivolta globale?
Il filo e la Moira
Andiamo per gradi. Riavvolgiamo il nastro fino a raggiungere il punto di svolta che ha suggerito la domanda.
La iena Scianèl ha ottenuto ciò che voleva: la nuora in fuga, Marinella (Denise Capezza), ricevuti i soldi e la promessa di lasciarla in pace, si cuce la bocca salvando la donna a processo. La ragazza smentisce le precedenti dichiarazioni che inchiodavano la suocera riguardo la morte del suo amante. E’ un silenzio amaro, un tradimento necessario per avere salva la vita.
La iena ride. Patrizia, dopo il processo, incontra Marinella in un bar e le dà la seconda tranche di denaro. E’ un buon affare per tutti.
La priorità di Scianèl è di incontrare Genny, con cui ha ancora un conto in sospeso. Genny corre a Napoli e dinanzi alle sue pretese d’indipendenza fa al volo una controproposta: Scianèl se ne starà buona e in cambio dovrà a Genny una percentuale ridotta dei guadagni sulla vendita di cocaina. Il ruolo che aveva Marinella adesso ce l’ha la donna. Il silenzio in cambio di un profitto. Ora è Genny che ride. Scianèl ci deve pensare, ma intanto sembra aver abbassato la cresta.
Una pratica è già stata sbrigata, ma adesso Genny deve far i conti con il carico che aspetta su una barca. Con Gegé, il suo contabile di fiducia, ha già definito tutto, ma questi, come ricordiamo, è ormai nelle mani di Giuseppe Avitabile. Il suocero di Genny sta approntando una vendetta fredda e calcolatrice, che passa per le mani del contabile, ormai divenuto suo informatore a tempo pieno.
Gli uomini di Avitabile, appena arrivata la barca segnalata vanno a bordo per intrappolare Genny e il carico di droga, ma non trovano nulla. Il giovane Savastano aveva capito tutto e fiutando un tradimento aveva già provveduto in anticipo a ritirare il carico. L’astuzia del boss gli ha salvato la vita e gli affari. Gegè se lo ritrova in casa e sbianca dalla paura.
Genny chiede spiegazioni e il contabile si fa minuscolo cercando di giustificarsi. Il boss si fa restituire l’orologio che il padre, Don Pietro, gli aveva consegnato per la laurea. E’ un gesto dal forte valore simbolico, e altrettanto lo è fracassargli la faccia usando l’orologio come tirapugni. Per Gegè, malignamente, giunge la sua ora.
Don Avitabile, intanto, furioso per aver mancato il bersaglio, minaccia la figlia Azzurra, moglie del suo nemico e genero. L’uomo è a conoscenza del fatto che anche lei fosse d’accordo col marito per fregarlo, ma adesso questa storia deve finire. Adesso Don Giuseppe è pronto a riprendersi tutt’ ‘e cos’. A cominciare dalla figlia e il nipotino.
Ciro, nel frattempo, tornato in Italia dopo la parentesi autopunitiva in Bulgaria, fa visita a Enzo “Sangue Blu“, e prova a vendergli la droga che ormai gli era rimasta invenduta. L’uomo accetta e colpito dai modi dell’Immortale gli propone di unirsi al suo clan.
Con Capa ‘e bomba e o Cardillo, il giovane Savastano scambia il carico ritirato con i soldi di un boss della ‘Ndrangheta, ma giunto sul posto cade finalmente nella trappola di Avitabile. I suoi due compagni vengono fatti fuori sul colpo, lui viene invece condotto al cospetto del suocero, che gagliardo lo sbeffeggia. Con l’uomo ci sono il calabrese con cui avrebbe dovuto fare lo scambio ed altri clan della camorra.
Genny è circondato da serpi pronte ad iniettargli il veleno, morso dopo morso. Riverso a terra, viene raggiunto da calci e pugni in una cornice illuminata di macchine, fari e traditori. La fine è giunta? L’uomo è ripiegato su se stesso dolorante, mentre Avitabile lo informa di aver tranciato tutte le sue alleanze: ha tagliato la testa a Joaquin, suo compagno di affari onduregno, e ha denunciato in forma anonima le sue società. E un’ultima cosa: qualora dovesse tornare a rivedere la moglie e il figlio, verrebbe ucciso. Il boss ha reciso tutti i fili, come le Moire della mitologia. Il destino di Genny sembra segnato. Non ha più nulla, è finito.
Genny viene abbandonato come un cane alle Vele di Scampia. Stacco su Ciro. L’Immortale è da solo nella sua stanza d’albergo. E il suo cellulare squilla.