Il 30 agosto 1797 a Londra nasceva la scrittrice Mary Shelley, autrice del celebre romanzo “Frankenstein“, che oggi Google omaggia in occasione dell’anniversario dalla sua nascita. “Frankenstein” è stata una vera e propria rivoluzione nel mondo della letteratura, oltre ad essere divenuto un classico immancabile nella libreria di ciascuno di noi, ed anche un nome utilizzato spesso nel linguaggio quotidiano. Ovviamente la storia è stata riportata anche sul grande schermo, seppure con qualche differenza rispetto al romanzo, tra l’altro pubblicato nel 1818 e ri-modificato nel 1831. Il primo è stato un cortometraggio del 1810, ma tra i Frankenstein più famosi c’è sicuramente quello di James Whale, del 1931, considerato difatti il suo capolavoro. Ovviamente la storia del romanzo è nota a tutti: il dottor Frankenstein si cimenta nell’impresa più grande di tutte, ricreare la vita. L’esperimento riesce grazie all’assemblaggio di varie parti di cadaveri, ma la reazione della nuova creatura alla vita non sarà del tutto pacifica. A questo film, James While fece seguire, nel 1935, “La moglie di Frankenstein” e numerose altre pellicole si sono succedute nel corso del tempo, traendo spunto da uno dei più celebri romanzi di tutti i tempi, nato da un incubo della stessa scrittrice. Una delle versioni cinematografiche più recenti è “Frankenstein di Mary Shelley” diretto da Kenneth Branagh ed uscito nel 1994. Nel film troviamo lo stesso Kenneth Branagh, affiancato nientemeno che da Robert De Niro, proprio nei panni della mostruosa creatura. Non mancano poi omaggi e parodie al romanzo e al personaggio principale: ricorderete sicuramente “Frankenstein Jr.“, la commedia esilarante di Mel Brooks, anche questa divenuta cult, uscita nel 1974. La pellicola si rifà proprio al film di Whale del 1931, è una parodia dello stesso, girato appunto in bianco e nero sulla base delle pellicole degli anni venti. I protagonisti principali sono Gene Wilder nei panni del dr. Frankenstein e l’orrido Igor, interpretato da Marty Feldman. Tra omaggi e parodie non si possono non citare “The Rocky Horror Picture Show“, musical palesemente ispirato al mito di Frankenstein, proprio come il cortometraggio di Tim Burton, “Frankenweenie“, che presto vedremo in sala come lungometraggio. Anche qui l’omaggio è evidente, solo che questa volta al posto di una creatura semi-umana, c’è un cane. Un omaggio dovuto, quello di Google, alla scrittrice britannica che ha dato vita ad un personaggio davvero immortale.