Ryuichi Sakamoto è un musicista, compositore e (saltuariamente) attore giapponese, nato a Nakano il 17 Gennaio del 1952. Dopo aver frequentato l’Università di Musica e Belle Arti di Tokyo ed aver conseguito ulteriori studi inerenti specialmente la musica elettronica e la musica etnica, si è dedicato alla carriera, iniziata ufficialmente con la pubblicazione del suo primo disco intitolato “Thousand Knives” e, contemporaneamente, lavorando nella band Yellow Magic Orchestra.
Ha collaborato con altri artisti, prevalentemente inglesi, per diverso tempo ed in particolare con David Sylvian, ma le sue altre collaborazioni sono altrettanto se non più note, con artisti del calibro di Iggy Pop, Caetano Veloso, Thomas Dolby, Youssou N’Dour e diversi altri ancora. Prestato al cinema anche come attore insieme a David Bowie nel film “Merry Christmas, Mr. Lawrence“, ne scrive anche le musiche ed il main theme “Forbidden coulors“, che con la voce del succitato David Sylvian, diventa un grandissimo successo di critica e pubblico. Sarà però nel 1987 che Ryuichi Sakamoto sarà riconosciuto ai più alti livelli, quando riceverà l’Oscar per la migliore colonna sonora, per il film “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci.
Ed i suoi lavori non si fermano certo qui, parlando di cinema. Firma infatti le colonne sonore di alcuni fra i più bei film che abbiano visto il buio delle sale, fra i quali ricordiamo “Le ali di Honneamise” di Hiroyuki Yamaga nello, “Il tè nel deserto” di Bertolucci, “Piccolo Buddha” di Bertolucci e per “Tacchi a spillo” di Pedro Almodovar e altri ancora.
Oltre ad aver curato le musiche della cerimonia di apertura delle Olimpiadi del 1992 a Barcellona, dopo aver purtroppo divorziato da sua moglie Akiko Yano (celebre pianista e compositrice), Ryuichi Sakamoto non ha mai smesso di lavorare a quella che è ben più di una professione, ma la natura della sua vita. Non solo continuando a collaborare con il mondo del cinema (“Babel” vanta un suo intervento alle musiche), ma anche come musicista tradizionale, pubblicando “Out of noise“, album graditissimo sia al pubblico che alla critica e, più recentemente, “Playing The Piano” il suo primo disco esclusivamente pianistico.
Lo stile di Ryuichi Sakamoto è caratterizzato da un sincero amore per l’elettronica, che all’epoca fu uno dei primi a fondere con le sonorità etniche, riuscendo a coniugarle in maniera tanto essenziale quanto incisiva, con uno spirito serenamente minimalista, capace di toccare corde molto profonde ed in maniera imprevedibile. Mai scontato nelle sue composizioni, Sakamoto è di quando in quando risultato ostico agli ascoltatori meno smaliziati e colti, che lo trovavano eccessivamente colto, quando in realtà il compositore giapponese si è sempre limitato a fare bene il suo lavoro, ossia scrivere ed arrangiare splendida musica.
Giustamente avvicinato ad altri grandi nomi della musica internazionale e spesso citato insieme a mostri sacri del calibro di Ennio Morricone, Ryuichi Sakamoto merita un ascolto anche fuori dall’ambito cinematografico perché oltre al valore innegabile del suo lavoro, lui più di altri è definibile come uno splendido esempio di musicista prestato al cinema. Da ascoltare senz’altro.