Non è facile inquadrare Guillermo Del Toro. Il regista messicano può essere considerato uno degli autori contemporanei più eclettici, dai mille interessi e perennemente impegnato in progetti mai banali. Dall’horror fantascientifico “Mimic” (1997), ai due episodi di “Hellboy” (2004) e “Hellboy II:The Golden Army” (2008) fino a “Blade II” (2002), Del Toro ha sempre dimostrato di sapersi ben districare tra generi diversi che , inevitabilmente, nel suo cinema convergono in una armonia collettiva. I lavori del regista messicano che più ci piace ricordare sono “El espinazo del diablo” (“La spina del diavolo”, 2001) ed “El Laberinto del fauno” (“Il labirinto del fauno“, ma conosciuto anche con il titolo “Il labirinto di Pan”, 2006), presentato al Festival di Cannes e grande protagonista nella notte degli Oscar dove portò a casa tre statuette (miglior fotografia, miglior scenografia, miglior trucco) risultando come il film spagnolo, nella storia, con gli incassi maggiori. La carriera di Del Toro ci porta a trarre delle – scontate – conclusioni: il regista messicano adora il genere fantasy, l’horror e non disdegna le rivisitazioni storiche, soprattutto inerenti alla Spagna. Sia “La spina del diavolo” che “Il labirinto del fauno” sono infatti ambientati durante la sanguinosa guerra civile spagnola, messa in scena da Del Toro con sfumature fantasy-horror. Il cinema visionario e le capacità di rappresentazione del regista messicano non sono sfuggite alla Disney che lo ha contattato per dirigere una serie di film horror per ragazzi. Il progetto è però saltato a causa dell’impegno nel film “Lo Hobbit”, anch’esso presto abbandonato. La più famosa azienda di intrattenimento per bambini non sembra però portare rancore e , secondo i rumors, avrebbe proposto a Del Toro la regia del film “Maleficent”, rivisitazione della Bella addormentata nel bosco, dal punto di vista della strega cattiva (interpretata da Angelina Jolie). Il film è stato scritto da Linda Woolverton (“Alice in Wonderland”) e avrebbe dovuto vedere alla regia Tim Burton che ha però gentilmente declinato l’offerta per potersi dedicare esclusivamente al film “Dark Shadows” (in cui reciterà Johnny Depp). Dopo aver preso in seria considerazione la candidatura di David Yates, la Disney sembra essersi convinta di affidare la regia di “Maleficent” a Guillermo Del Toro. Il regista messicano si è subito dimostrato interessato al progetto anche se ha candidamente confessato che potrebbe non essere possibile una collaborazione se venisse a mancare il tempo necessario per le riprese. In poche parole, a Del Toro non piace lavorare con l’assillo del tempo e del dover “portare a casa” il lavoro in tempi ridotti. In questo caso, essendo “Maleficent” un progetto già avviato, il rischio c’è. Va ricordato che Del Toro è un artista impegnato in più campi. Nel 2009 ha esordito come scrittore con il romanzo, scritto a quattro mani con Chuck Hogan, La progenie. Dopo aver rinunciato alla regia del film “Lo Hobbit” (causa continui ritardi della produzione) non si è ancora arreso all’idea di realizzare la trasposizione cinematografica di Alle montagne della follia, romanzo horror del “solitario di Providence” Howard Phillips Lovecraft. Anche in questo caso non tutto è filato liscio. La Universal ha infatti “costretto” Del Toro a mettere in stand-by il progetto a causa dei costi elevati (sembra che alla fine il film si possa fare grazie all’intervento finanziario di James Cameron e che verrà girato 3D). Attualmente il regista di Guadalajara è impegnato nella regia di “Pacific Rim” (uscirà nel 2013) e nella produzione di “Don’t Be Afraid of the Dark” (“Non avere paura del buio”) un horror diretto da Troy Nixey in uscita, questa estate, negli Stati Uniti. Ritornando a “Maleficent”, l’investitura di Del Toro non è ancora ufficiale. I fan dovranno ancora aspettare e sperare che questo matrimonio tra la Disney e il regista messicano si faccia. L’unica presenza certa nel cast al momento è quella di Angelina Jolie che vestirà i panni della perfida strega dalla pelle verde, gli occhi gialli e il buffo copricapo.