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Hamilton re ad Abu Dhabi, Alonso 2°. Vettel out

Dopo un lungo digiuno durato diversi mesi e prestazioni poco convincenti, Lewis Hamilton torna sul gradino più alto del podio vincendo il Gran Premio di Abu Dhabi, penultimo appuntamento del Mondiale 2011 di Formula 1. Il pilota inglese della McLaren ottiene il suo terzo successo in stagione, dopo Cina e Germania, e il 17esimo in carriera, confermando la competitività della sua Freccia d’Argento sin dalle prime libere del venerdì.

Lewis Hamilton | © Mark Thompson

Partito dalla prima fila al fianco di Sebastian Vettel che il giorno prima gli aveva soffiato proprio all’ultimo tentativo la pole position, Hamilton ha avuto vita abbastanza facile nel corso del GP: il tedesco campione del mondo in carica infatti, scattato bene allo spegnimento del semaforo rosso mantenendo la prima posizione, è stato tradito da una foratura dello pneumatico posteriore destro – forse a causa della conformazione del cordolo del circuito di Yas Marina – che lo ha messo ko dopo solo due curve e dopo aver percorso solo poche centinaia di metri andando in testacoda e lasciando via libera all’anglo-caraibico. Vettel poi riuscirà a conquistare lentamente i box ma sarà costretto al ritiro per il danneggiamento del mozzo posteriore destro. Per il due volte campione del mondo si tratta del primo ritiro stagionale, non si ritirava infatti dal lontano Gran Premio di Corea dello scorso anno quando ruppe il propulsore mentre era in testa alla gara e compromettendo il campionato, poi comunque vinto.

Hamilton si è dovuto così limitare a controllare Fernando Alonso, ancora una volta straordinario e protagonista di una meravigliosa partenza, cosa che recentemente gli riesce con molta facilità. Lo spagnolo infatti, partito quinto dallo schieramento, dopo le prime curve si ritrova terzo e in fondo al rettilineo porta l’attacco su Jenson Button superandolo e mettendosi così negli scarichi di Hamilton che però ben presto accumula un vantaggio oscillante nell’ordine di 2-3 secondi sul ferrarista.

Dietro di loro Button e Mark Webber si danno battaglia per il terzo posto con Felipe Massa immediatamente dietro che poco a poco perde contatto. Nè il pilota McLaren nè l’unica Red Bull rimasta in pista però riescono a tenere il passo dei due davanti che fanno gara a sè. Al quattordicesimo giro Button accusa dei problemi al Kers e si stacca definitivamente dal duo di testa tenendo però sempre dietro l’australiano.
Nella prima girandola dei pit stop le posizioni di testa non cambiano, salvo che i meccanici Red Bull impiegano troppo tempo nella sosta e ciò fa perdere a Webber la quarta posizione in favore di Felipe Massa. Per tentare di riportarsi sotto Button, gli ingegneri della scuderia austriaca modificano la strategia facendo compiere uno sosta in più al pilota con gomme morbide per poi montare le dure solo all’ultimo giro (il regolamento impone di utilizzare entrambe le mescole in gara). La rimonta però riesce solo a metà perchè Webber alla fine nei giochi di strategia sopravanza solo Massa mentre l’inglese della McLaren è riuscito nel suo intento di salire sul gradino più basso del podio,

Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images

Il tutto mentre Hamilton e Alonso si sfidano a distanza a suon di giri veloci. La Ferrari capisce di non avere grosse chances di vittoria e modifica la strategia dello spagnolo azzardando un rientro ai box ritardato rispetto ad Hamilton ma alla fine l’inglese, su gomme dure, riesce a perdere solo pochi decimi nei confronti del ferrarista, con gomme morbide usurate, andando a trionfare sotto la bandiera a scacchi.

Massa chiuderà in quinta posizione seguito dalle due Mercedes di Nico Rosberg, fresco di rinnovo con la scuderia di Stoccarda, e Michael Schumacher. Buone prestazioni anche per le due Force India, entrambe a punti, giunte all’ottavo e nono posto rispettivamente con Adrian Sutil e Paul Di Resta. Un risultato aspettato per la scuderia indiana visto il buon week-end trascorso ad Abu Dhabi. Chiude la top ten Kamui Kobayashi con la Sauber, restano fuori invece dalla zona punti le due Toro Rosso, con Sebastien Buemi aggressivo e in lotta con Di Resta per gran parte della gara ma costretto al ritiro, e le due Renault (13esimo Vitaly Petrov e 16esimo Bruno Senna). Buonissima la gara di Rubens Barrichello, che probabilmente l’anno prossimo cederà il suo volante a Kimi Raikkonen – signifivativa la presenza nel paddock del manager del pilota finlandese ex McLaren e Ferrari per un suo imminente ritorno in F1, che piazza la sua Williams in dodicesima posizione dopo essere partito dal fondo della griglia; tra luci e ombre invece la gara del compagno di team Pastor Maldonado che, partito anche lui dalle retrovie per aver finito la scorta di 8 motori da utilizzare nell’arco di tutto il campionato ricorrendone ad un nono, è giunto 14esimo ma beccandosi due penalità per non aver rispettato le bandiere blu.

ORDINE D’ARRIVO

Pos. Pilota Team Tempo
1.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h37:11.886
2.   ALONSO FERRARI +8.457
3.   BUTTON McLAREN MERCEDES +25.881
4.   WEBBER RED BULL RENAULT +35.784
5.   MASSA FERRARI +50.578
6.   ROSBERG MERCEDES +52.317
7.   SCHUMACHER MERCEDES +1:15.900
8.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:17.100
9.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:40.000
10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
11.   PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
12.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
13.   PETROV RENAULT +1 GIRO
14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
16.   SENNA RENAULT +1 GIRO
17.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1 GIRO
18.   TRULLI LOTUS RENAULT +2 GIRI
19.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
20.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
21.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH RIT
22.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
23.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH RIT
24.   VETTEL RED BULL RENAULT RIT

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