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I Crowding Out Effect si raccontano: “Nel futuro? Tanti concerti”

Un gruppo giovane, nato quattro anni fa ma che si sta a poco a poco facendo largo nel panorama della musica italiana: sono i Crowding Out Effect. Nome importante, che vuol dire “Effetto spiazzamento”, il proposito che questi ragazzi si sono fatti per conquistare il pubblico. MelodicaMente ha fatto quattro chiacchiere con loro, al termine di un periodo intenso in cui non solo hanno tenuto un tour che li ha portati fino in Ungheria a promuovere il loro EP “Tonight”, ma hanno anche partecipato all’Italia Wave Festival di Genova arrivando alla finale. Una band da tenere d’occhio.

Per il vostro nome avete “rubato” un termine dell’economia, che in italiano si traduce con “Effetto Spiazzamento” e questo è proprio ciò che cercate di indurre nel pubblico che vi ascolta. Un proponimento sicuramente ambizioso, quali sono gli elementi su cui puntate per riuscirci?

Il nostro e’ piu’ che altro un auspicio;noi suoniamo quel che siamo e tutto quello che facciamo punta a far si che la nostra musica esprima al meglio quello che abbiamo dentro. Questo di sicuro traspare nella nostra musica ed arriva alle persone.

I Crowding Out Effect sono nati nel 2008, nel corso di questi quattro anni avete avuto modo di entrare nel dorato e patinato mondo della musica, ma voi lo avete effettivamente trovato così? Oppure avete riscontrato situazioni o meccanismi che prima non immaginavate e che vi hanno fatto cambiare idea su questo cliché di cui spesso si parla?

Ogni cosa nella vita ha i suoi lati oscuri. Si, ne abbiam viste dicose poco chiare, e andando avanti ne vedremo forse  di peggio, ma niente di diverso da altri contesti quali quello sportivo, cinematografico o della vita di tutti i giorni.

Crowding Out Effect

Tappa importante per voi è stata la partecipazione all’Italia Wave Festival, nel quale vi siete fatti largo fino alla finale dello scorso 24 Aprile a Genova. Come avete affrontato quell’esperienza?

Con lo stesso entusiasmo e gioia che ci accompagna ogni volta che suoniamo. Di certo siamo molto orgogliosi del responso che abbiamo ottenuto e questo sentimento ci ha accompagnato durante tutta l’esperienza; ma quando arriva il momento di salire sul palco poi quel che conta e’ suonare ed è un sentimento così forte che riusciamo a metter da parte tutte le tensioni e a godere appieno delle emozioni che solo i concerti sanno offrire.

“Tonight” è il vostro primo Ep, il risultato di anni di lavoro assieme come band. Non è sempre facile riuscire a mettere insieme le idee di tutti i membri di un gruppo, voi avete riscontrato delle difficoltà in questo ambito?

All’inizio abbiamo avuto qualche difficolta’, dovuta dal fatto che venivamo da percorsi musicali completamente diversi e anche dal fatto che fino ad allora ci eravamo frequentati poco…siamo convinti che il rapporto umano fra i membri di una band incida fortemente. Ma in poco tempo poi si e’ creata un’intesa che e’ forse la cosa di cui siamo piu’  orgogliosi perche’ e’ quello che ci rende felici in quello che facciamo. Siamo sempre in sintonia, riusciamo sempre a soddisfarci l’un l’altro nelle esigenze relative ad un brano che stiamo componendo e questo feeling si avverte tantissimo durante i live dove spesso ci divertiamo ad improvvisare.

Due brani dell’Ep sono stati inseriti in altrettante compilation: in particolare “Wait” è contenuta nella raccolta di produzione statunitense “Riot On Sunset vol. 24”, un motivo di forte orgoglio per voi. Qual è stata la vostra reazione quando vi è stato comunicato?

Ricordo ancora il sentimento di stupore misto felicita’ crescente nel leggere la mail che ci diede la notizia. Bellissima esperienza e oltre all’orgoglio e’ stata una grande opportunita’ perche’ ci ha permesso di farci conoscere all’estero e di stringere rapporti con nuove realta’ e nuove amicizie.

Dopo l’uscita di “Tonight” vi siete dati alla promozione dell’EP con alcuni concerti tenuti in molti club non solo italiani, ma anche stranieri. Come vi approcciate alla dimensione live? Qual è l’emozione o l’ansia che si prova di salire sul palco?

I live sono forse la parte che ci piace di piu’ di quello che facciamo.Suonare dal vivo ti consente di condividere emozioni con altre persone, e questo potere enorme appartiene solo alla musica. Le sensazioni che proviamo quando imbracciamo lo strumento e iniziamo a suonare sul palco o quando qualcuno dal pubblico canta una nostra canzone e’ indescrivibile. Non riusciremmo a sopravvivere senza suonare live ed anzi cercheremo di fare sempre piu’ concerti nel prossimo futuro.

Crowding Out Effect

Terminato il tour, vi siete già messi al lavoro in studio per un nuovo Ep, che arriverà a distanza di un anno dal precedente: negli ultimi mesi sarete cresciuti tantissimo sia a livello artistico e musicale che a come persone. Questa maturità acquisita avrà un riscontro in questo progetto?

Assolutamente si, e fremiamo dalla voglia di chiuderci in studio per registrare finalmente.  Non vediamo letteralmente l’ora.

L’ultima domanda è di rito: cosa si aspettano dal futuro i Crowding Out Effect?

Tanti concerti, tante canzoni, tanti nuovi fan e amici! 
Approfittiamo dell’ultima domanda per ringraziare te e tutta la redazione e salutare tutti i lettori di MelodicaMente.
A presto 

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