Il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal-Milan ha mostrato un Wenger come non si era mai visto, furibondo nel finale con la terna arbitrale capitanata dallo sloveno Skomina. Se il tecnico dei Gunners è stato protagonista di una reazione che non rientra nel suo classico aplomb, dall’altra i tifosi rossoneri hanno assistito al solito Ibrahimovic formato Champions League, autore di una prova lontana anni luce dall’imperiosa prestazione di sabato scorso contro il Palermo. La stampa non è stata affatto tenera con l’attaccante svedese, con il voto in pagella che oscilla tra il 4 e il 5. Dopo la tripletta al Barbera ci si chiedeva se Ibra fosse da Pallone d’oro. Da ieri le quotazioni del numero 11 rossonero sono crollate.
WENGER CONTRO TUTTI – Chi considerava il calcio inglese come il campionato del fair-play, dove regna l’armonia tra squadre e arbitri, dove gli allenatori non si sognano nemmeno lontanamente di insultare i fischietti di gara, dovrà rivedere le sue posizioni. L’allenatore dell’Arsenal ha forse il doppio passaporto francese-italiano del quale ci ha tenuti all’oscuro fino ad oggi? Il Wenger furioso ha fatto la sua comparsa nella ripresa, quando la tensione sul campo si tagliava a fette e l’orologio continuava inesorabile nella corsa verso i 90′. La rabbia del francese è esplosa al momento della comunicazione dei 3′ minuti di recupero, decisione considerata incomprensibile per Wenger, che ha spiegato in maniera non proprio ortodossa le sue ragioni al quarto uomo.
LUNGA SQUALIFICA? – Il tabloid inglese “Sun” riferisce come il tecnico dei Gunners completamente fuori di sé avrebbe apostrofato con un appellativo irripetibile l’arbitro Skomina, reo secondo il francese di aver condotto una direzione di gara a senso unico a favore dei rossoneri. Nelle interviste del post-partita Wenger non ha saputo o voluto citare un episodio in particolare, recriminando però anche per l’arbitraggio dell’andata a Milano. L’Uefa deciderà nei prossimi giorni se comminare una squalifica all’allenatore francese, una vera istituzione a Londra e del calcio inglese.
IBRAHIMOVIC – Solo due giorni fa osannato dai media nazionali e celebrato dallo stesso Allegri, compreso il patron rossonero Berlusconi, secondo i quali lo svedese potrebbe concorrere insieme a Messi e Ronaldo per la conquista del prossimo Pallone d’oro. Ieri invece Ibrahimovic ha offerto una prestazione sconcertante, sempre fuori dal gioco e mai pericoloso. Assente ingiustificato per l’ennesima volta, sempre negli ottavi di finale. Questa volta però avrà la chance di riscattarsi, con il Milan che è riuscito ugualmente a raggiungere i quarti di finale di Champions League. Sarà la volta buona per vedere finalmente un Ibra in formato campionato anche in Europa?
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