Sono passati 62 anni da quel tragico 4 maggio 1949, quando si consumò uno degli incidenti che più toccarono il mondo sportivo italiano. Il “Grande Torino” di Mazzola capace di vincere 5 scudetti in 8 anni, quando il calcio era ancora lontano dalle polemiche e dal business, scompare in una notte a causa di un tragico disastro aereo durante il viaggio di ritorno dal Portogallo, dove la compagine granata si era recata per disputare un’amichevole per l’addio al calcio di Francisco Ferreira (capitano del Benfica e della nazionale lusitana).
Le condizioni meterologiche durante il viaggio di ritorno erano pessime e l’aereo del Torino è costretto a cambiare il suo piano di volo, ma il vento e la nebbia portano il pilota a trovarsi fuori rotta e a schiantarsi contro il terrapieno posteriore della Basilica di Superga. Quel giorno oltre alla più forte squadra italiana, i cui giocatori erano le colonne portanti della Nazionale, perdono la vita anche Renato Casalbore, Renato Tosatti e Luigi Cavallero che erano all’epoca tre delle più grandi firme del giornalismo sportivo.
Nelle successive giornate di campionato il Torino schiererà la squadra primavera e altrettanto faranno tutte le squadre del campionato con i granata che verranno proclamati Campioni d’Italia. Il 26 maggio 1949 venne organizzata un’amichevole contro il River Plate con un Torino composto da grandi calciatori prestati da tutte le squadre e il cui ricavato sarebbe andato alla famiglie delle vittime.
Finiva così l’epoca di una delle più forti squadre del calcio italiano