Dopo il boom di qualche anno fa che ha portato in sala film orientali di tutti i generi – tra (pochi) capolavori e (tante) porcherie – c’è stato un notevole calo di interesse, tanto che alcuni film che potrebbero avere un buon successo di pubblico e critica sono strati snobbati dalla distribuzione italiana. Pensiamo a quel capolavoro di “Old Boy” di Park Chan-wook, che ha scatenato la moda dei film in salsa orientale: che fine hanno fatto i suoi successivi, il dolce e surreale “I’m a Cyborg, But That’s OK” e il vampirico “Thirst” (premio della giuria al 62° Festival di Cannes)? Fino ad ora nessuna traccia… Dunque non possiamo di certo lamentarci per quanto riguarda il regista sudcoreano Kim Ji-woon. Approda infatti nelle sale italiane a Novembre, distribuito da Tucker Film, “Il buono, il matto, il cattivo“, titolo italiano per “The Good, The Bad, The Weird“, film del 2008 (meglio tardi che mai), già presentato in concorso al Far East Film 2009 nella sezione “South Korea”, dove ha riscosso grandi entusiasmi. Del regista erano già usciti in sala e avevamo già apprezzato l’horror intimista “Two Sister” e lo splendido noir “A bittersweet life“, anch’essi (miracolo!) usciti nei nostri cinema, ma con questo western picaresco il regista conferma tutta la sua maestria con la macchina da presa, firmando un fumettone esaltante. Il film, ambientato in Manciuria negli anni ’30, racconta la storia di tre fuorilegge coreani e della loro rivalità nel possedere una mappa del tesoro. Chang-yi, killer dandy che ha perennemente stampato in faccia un sogghigno ironico e sembra a prova di proiettile, viene assoldato per recuperare una mappa in mano a un banchiere giapponese. Stessa missione per il cacciatore di taglie Do-won che viene incaricato di recuparare la mappa dall’esercito indipendentista coreano. La mappa però, dopo un’esplosiva rapina ad un treno, finisce nelle mani di Tae-gu, ladro convinto che essa conduca ai favolosi tesori della dinastia Qing. Tra i tre si scatenerà una lotta senza esclusione di colpi per il possesso della mappa e dei tesori che cela. Chi critica il regista parla di film senz’anima, pieni di estetismi fini a se stessi, chi lo ama – e chi scrive è tra questi – adora il modo del regista di essere elegante ed imponente, cinetico e romantico. Tre film (quelli visti in Italia), tre generi diversi, un horror, un noir ed un western, (ma Kim Ji-woon ha in curriculum anche una commedia sportiva, “The Foul King“), tre generi diversi che vengono plasmati dal regista fino ad ottenere una miscela esplosiva. “The Good, The Bad, The Weird” è un film serrato che prende spunto dalle dinamiche e dalle suggestioni di Sergio Leone per poi scavalcarlo e arrivare nei territori del fumetto, prendendo elementi caratteristici del genere e sovvertendoli con una tecnica sopraffina ed un ritmo indiavolato. Tante le influenze, dal già citato Sergio Leone, ai manhwa, ai videogiochi alla “Call of Juarez“, e ancora Miike, Tarantino, Corbucci, Trinità, tutto centrifugato in un cinema-ottovolante su cui è un piacere salire e che è una gioia per gli occhi, dalla trama inconsistente, dai personaggi tagliati con l’accetta, ma dal ritmo scatenato. …e chissà che prima o poi non ci capiti di vedere il sala anche il suo ultimissimo film, datato 2010, il thriller “I Saw the Devil“? Sperare non costa niente… [starreview tpl=16]