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Il magico Natale di Rupert: la recensione

Nel 2004 “Il magico Natale di Rupert”,  una coraggiosa  e indipendente produzione nostrana, sbarcò nelle sale cinematografiche, non ottenendo il successo sperato e, forse, meritato. Come in una favola, a Natale siamo tutti più buoni, la pellicola ha ora una seconda chance e dal 19 Dicembre, chi non ha ancora avuto occasione, potrà recarsi al cinema per regalare al film diretto da Flavio Moretti la giusta dignità, poiché non è un’opera che può essere ignorata, nella sua semplicità e al tempo stesso ingegnosità andrebbe collocato in una ideale top ten delle pellicole fantasy italiane.

La sinossi

Siamo alla vigilia di Natale e Rupert viene lasciato dai genitori a casa della eccentrica e autoritaria nonna Porfilia impegnata nel distrarre il ragazzo dalle lunghe ore davanti alla tv a suon di merendine. Grande grosso e fifone il ragazzo viene costretto a recarsi nella tetra soffitta alla ricerca della “indispensabile” punta dell’albero. Coraggiosamente Rupert obbedisce (e non potrebbe fare altrimenti visto che Porfilia è autorevole quanto un generale navigato) ritrovandosi in un meraviglioso e nascosto mondo fatto di stravaganti invenzioni: da occhialini in Super 3d che permettono la lettura di fumetti creati ad hoc, a curiose lampade che  emanano segnali nello spazio. Apparentemente cimeli senza valore, saranno invece causa di una “movimentata” vigilia natalizia tra attacchi di lupi mannari, nazisti e piccoli, ma micidiali, alieni.

Il magico Natale di Rupert

Giudizio sul film

“Il magico Natale di Rupert” è il primo lungometraggio di Flavio Moretti, girato in un teatro di posa in cui è stato ricostruito un villaggio interamente ricoperto di neve. Il regista ha utilizzato per la pellicola la tecnica della prospettiva forzata, costruendo con meticolosità le navicelle aliene e dando grande importanza alla fotografia. Il “look” del film è ispirato alla cromaticità dei film americani anni ’50 e ’60 con un risultato pregevole, grazie a  un mix irresistibile tra passato e futuro. Il film si avvale della presenza di una “calda” voce fuori campo che ci narra – e commenta- le avventure del giovane Rupert, interpretato in maniera brillante da Gianmaria Corolla che riesce a rendere credibile il suo personaggio trasformandosi dal classico ragazzo succube della tv al giovane avventuroso costretto a una fantasy battaglia aliena. Il tutto condito da buffe espressioni con un linguaggio del corpo asciutto ed essenziale, senza strafare. Importante anche l’interpretazione della megalomane Nonna Porfilia, portata sugli schermi da una vivace Piera Cravignani, irresistibile quando inferocita con un pirata della strada distrugge la vettura a quest’ultimo servendosi di una palla da bowling (più simile a una palla medica). Ma il vero protagonista del film è il coraggio, mostrato dal regista, l’idea di creare un mondo da favola in maniera artigianale, dando vita alla sua creatura come un novello Collodi. Un film che può essere letto come una metafora della situazione adolescenziale, con ragazzi intrappolati davanti al piccolo schermo o assuefatti dalle varie console game. Perché, dopotutto,“Il magico Natale di Rupert” è una storia di riscatto, con un ragazzo deriso dai bulli di quartiere, corteggiato da una poco avvenente compagna, lasciato solo dai genitori e ostracizzato dalla nonna che si ritrova protagonista di una storia da cinema: “l’ho visto fare nei film”, esclama costruendo una rudimentale molotov per fronteggiare dei diabolici alieni, inviati dallo spazio. E non saranno gli unici nemici, perché una volta abbandonata la postazione tv il giovane Rupert combatterà contro le sue paure immaginarie e in carne ed ossa, affrontando un temibile lupo mannaro e una squadriglia di nazisti al fronte (“usciti” direttamente da un fumetto, grazie a una visione in “super 3D”). Se il cinema è magia, il Natale avventuroso di Rupert merita una seconda chance perché non vanno ignorati i pensieri coraggiosi, senza la paura e l’imbarazzo nel dover raccontare una storia diversa. Dal 19 dicembre, avremo tutti una nuova occasione per celebrare una delle pellicole più interessanti del panorama cinematografico italiano. E, essendo in clima panettone e cinepanettone, si prospetta una insperata via di fuga

Consigliatissimo

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