Terza sconfitta di fila per la Juventus stavolta ad opera del Milan che si conferma capolista e lancia un segnale importante alle inseguitrici Inter e Napoli, costrette a vincere per mantenere il passo della capolista. La partita di per sé non regala delle grosse emozioni, ne è la prova il fatto che i due portieri non sono chiamati a grossi interventi, gli unici pericoli portati alle due porte sono soprattutto di marca milanista. Con Ibrahimovic, ancora a secco a Torino contro la Juve, al 3′ che viene anticipato da Traorè a pochi passi dalla rete e con Cassano, in campo per sostituire l’influenzato Pato, che dopo un dribbling secco sul terzino francese spara alto con il sinistro. Poi più nulla, l’undici di Del Neri tiene bene il campo senza però creare grossi affanni a Nesta e compagni e il Milan sembra accontentarsi dello 0-0. In avvio di ripresa nel Milan c’è Robinho al posto dell’acciaccato Boateng. I pericoli, però, arrivano ancora da Ibra che mette alla prova i riflessi di Buffon con una punizione potente e insidiosa. La Juve, invece, continua a faticare quando si tratta di arrivare al tiro. Del Neri decide, quindi, di inserire Iaquinta al posto di Toni. Col passare dei minuti, però, la stanchezza comincia a farsi sentire e il ritmo della partita cala sensibilmente. Al 68° però cambia la partita su una sponda del solito Ibra, dopo un rimpallo fortuito la palla giunge a Gattuso, che di sinistro batte il numero uno bianconero, che nell’occasione non sembra esente da colpe. La Juve accusa il colpo e non riesce più a rialzarsi pur non rischiando in difesa, gli attacchi dei bianconeri restano sterili e inconsistenti. Del Neri tenta allora la carta Del Piero che entra per un Matri poco convincente, a dieci dal termine, anche con il nuovo ingresso però costruiscono poco in avanti e la partita si conclude dopo 4′ di recupero senza che vi siano azioni degne di nota. A fine gara Marotta ha ribadito la fiducia nel tecnico friulano: «La società deve fare un’analisi obiettiva e capire se l’allenatore è colpevole di questa situazione. Le responsabilità vanno suddivise tra tutti. Non si può mettere solo Del Neri sul banco degli imputati, quindi andiamo avanti con questa soluzione. Ora l’importante è ridare tranquillità al gruppo e poi speriamo anche di recuperare dei giocatori che per noi sono importanti». Cosa succederà in casa juventina? Di certo se ne saprà di più nei prossimi giorni, intanto in tribuna il presidente Agnelli è stato visto parlare con Nedved che abbia provato a convincerlo a rimettere la tuta e a tornare in campo, stavolta nelle vesti di allenatore? Di sicuro c’è che andando avanti di questo passo, la Vecchia Signora rischia di rimanere fuori anche dall’Europa meno nobile.