Wim Wenders torna al cinema e lo fa con un documentario intitolato “Il sale della terra”, che sarà presentato domani a Cannes, nella sezione Un Certain Regard.
In Italia bisognerà aspettare il 28 agosto per vedere la pellicola che il regista ha firmato insieme a Juliano Ribeiro Salgado. Il regista de “Il cielo sopra Berlino” è già stato premiato al Festival di Cannes oltre che per il suo celebre film già citato anche per “Nel corso del tempo” e “Così lontano, così vicino!“.
Questa volta torna in sala per raccontarci la poetica storia del fotografo Sebastião Salgado, che attraverso il suo obiettivo ha raccontato i più grandi eventi degli ultimi quarant’anni di storia, dalla guerra alle migrazioni, ma che ha dedicato anche la sua attenzione alla natura per un grande progetto fotografico.
Oltre a Wim Wenders, a raccontare la vita del fotografo c’è anche il figlio Juliano Ribeiro Salgado, che lo ha seguito nei suoi ultimi viaggi. A proposito de “Il sale della terra“, il regista ha dichiarato:
Da subito ci è sembrato essenziale tenere in considerazione il fatto che i Salgado hanno un’altra vita accanto alla fotografia: il loro impegno a favore dell’ecologia. Sapevo che era necessario raccontare due storie parallele. Si può dire che l’opera di rimboschimento che hanno messo in atto in Brasile e i risultati quasi miracolosi che hanno ottenuto, siano una specie di “happy end” per Sebastião, dopo tutta la disperazione di cui è stato testimone e la depressione in cui è precipitato al ritorno dall’ultimo viaggio in Rwanda. Salgado non ha soltanto consacrato Genesis, la sua ultima monumentale opera, alla natura, ma è proprio la natura ad avergli permesso non perdere la sua fede nell’uomo.
Sebastião Salgado attualmente vive a Parigi ma nel 2013 ha dato il suo sostegno alla campagna di Survival International per salvare gli Awá del Brasile, una tribù fortemente minacciata dall’urbanizzazione, dimostrando ancora una volta il suo impegno in campo umanitario e sociale.