“I’m Still Here: The Lost Year of Joaquin Phoenix” è arrivato lo scorso 10 settembre nelle sale americane, arrivando ad incassare solamente 96 mila dollari ed è approdato tra innumerevoli critiche anche alla Mostra del Cinema di Venezia appena conclusasi. Il film appare un documentario, ma è più corretto parlare di mockumentary, ovvero un finto documentario, che vede esordire alla regia Casey Affleck, fratello minore del più famoso Ben. I'm still here La storia ha inizio nel 2008, quando Joaquin Phoenix, dopo aver ottenuto le nomination all’Oscar ed essersi ritrovato all’apice del suo successo, decide di ritirarsi dalle scene. Le immagini del film mostrano una vita fatta di sregolatezze, droga, alcol, la mancanza di privacy nella vita degli attori. Le critiche infatti non si sono fatte attendere ed era già chiaro che si trattasse di un finto documentario. Ma adesso arriva la conferma ufficiale, ad una settimana dalla fine della Mostra del Cinema di Venezia, Casey Affleck annuncia che il film è stato inrealtà un finto documentario, ed aggiunge al New York Times: “il film è una performance, una incredibile performance, la performance di tutta la sua carriera”. Ovviamente viene da chiedersi perchè Affleck abbia aspettato tanto per annunciare il documentario farlocco e lui risponde, spiegando che voleva che si credesse fosse una storia vera, pronta da assorbire per il pubblico che evidentemente non ne è andato pazzo. Nel frattempo Joaquin Phoenix si appresta a far ritorno al David Letterman Show.
