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Inter: il tracollo del Camp Nou è il fallimento di Mourinho

Il giorno dopo la roboante vittoria del Barcellona ai danni dell’Inter è tempo di fare le considerazioni sull’ennesima disfatta nerazzurra in campo europeo. Uno dei motivi reali del divorzio con Roberto Mancini è stato proprio la mancanza di esperienza internazionale di quest’ultimo ed era stato scelto Mourinho proprio in quest’ottica.

Dopo l’umiliante sconfitta agli ottavi nella scorsa stagione, quest’anno l’obbligo dell’Inter era ed è quello di piazzarsi almeno tra le prime quattro d’Europa (compito possibile almeno sulla carta grazie alla fortunosa rimonta di Kiev) ma le altre partite del girone e il tonfo di ieri sera mettono ancora una volta in dubbio le certezze del potenziale di questa Inter.

In estate ricordiamo sono arrivati con il preciso intento di metter qualità ed esperienza internazionale in organico gente come Eto’o, Lucio, Thiago Motta, Sneijder e Milito ma il salto di qualità non si è mai visto, se l’assenza di Sneijder può esser una lieve attenuante bisogna tener in considerazione che il Barcellona si è dovuta privare di Messi e Ibrahimovic ma in campo non ne ha sentito nessuna l’assenza.

Al Camp Nou è stata praticamente una gara a senso unico, Dani Alves ha fatto il buono e il cattivo tempo sulla fascia sinistra senza che Mourinho ponesse un correttivo per aiutare Chivu palesemente in difficoltà e dopo aver chiuso l’incontro nei primi 25′ da grande squadra non ha voluto infierire limitandosi a controllare il gioco con una straordinaria gestione del possesso palla.

La domanda che ci vogliamo porre è il perché l’Inter di Mourinho non abbia nemmeno provato a vincere contro il Barcellona e invece il Rubin Kazan si? Questa è la colpa più grande di Mourinho la mancanza di mentalità di una squadra che in Italia non ha termini di paragone e insieme al mister a pagare devono esser quei giocatori cardine in campionato e che invece sbagliano troppo spesso in Europa. Maicon si trasforma da un Pendolino in campionato ad un regionale in Europa, Cambiasso, Zanetti e Stankovic non riescono ad esser la diga del campionato e se si mette pure Julio Cesar resta evidente la mancanza di personalità di un organico tra i più costosi al mondo

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