Il “normalizzatore” Claudio Ranieri sta preparando al meglio i suoi uomini in vista della gara di domani sera a San Siro della sua Inter contro il nuovo Cagliari di Davide Ballardini dopo l’esonero, a sorpresa, di Massimo Ficcadenti.
Il tecnico nerazzurro dovrà però fare il conto con assenze pesanti, oltre ai soliti indisponibili Maicon, Nagatomo, Forlan e Viviano si è aggiunto anche il nome di Lucio che si è fermato nella rifinitura rimediando un trauma al ginocchio sinistro che non destra particolari preoccupazioni dal momento che il difensore brasiliano verrà recuperato per la gara di Champions contro il Trabzonspor.
Nella consueta conferenza stampa Ranieri ha voluto parlare anche del momento delicato che sta attraversando l’Inter in campionato in questo momento, credendo nelle potenzialità della sua squadra e in una incredibile rimonta scudetto:
“Per quale motivo bisognerebbe credere in un’Inter da scudetto? Per quello che ha fatto. Qui ci sono dei fenomeni, ci mancano quei punti che danno fiducia per dire che siamo la vera Inter, ma io credo nella rimonta perché la mia squadra non molla mai e se vuole può farlo” e sulla gara con i sardi aggiunge – “Vogliamo battere il Cagliari: la partita più difficile è sempre quella più vicina e quindi è quella di domani. E non dimentichiamoci che per noi ora sono tutte finali“.
Non solo calcio giocato ma anche un pensiero per le note vicende extracalcistiche che riguardano le battaglie e le lotte della Juventus che rivendica da diverso tempo parità di trattamento con coloro i quali hanno tenuto gli stessi comportamenti degli ex dirigenti juventini giudicati colpevoli nel processo sportivo che ha spedito il club bianconero in Serie B nel 2006 e nel processo penale Calciopoli nel quale Luciano Moggi, in primo grado, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. Ranieri non crede molto nel cosiddetto “tavolo della pace” invocato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli nei giorni scorsi, per evitare di fare ricorso al Tar, e che ha riscosso parere favorevole nel presidente del CONI Gianni Petrucci, nel presidente federale Giancarlo Abete e nel presidente dell’Inter Massimo Moratti:
“Sono molto scettico, credo che ci sia solo il nome tavolo della pace, staremo a vedere, sarei contento se una volta per tutte si mettesse la parola fine a una cosa bruttissima per il calcio italiano e mondiale. E’ ora di finirla tutti quanti, Inter, Juventus e FIGC. Più se ne parla, più fuori dall’Italia ridono di noi“.