Le 72 pagine della relazione consegnata da Palazzi al Consiglio Federale che adesso dovrà prendere la decisione di revocare o meno lo scudetto assegnato da Guido Rossi all’Inter in quella torbida estate del 2006. Il risultato dell’analisi dle procutatore federale suonano come un boomerang, come un tentativo di salvare una parte del calcio italiano distruggendo le altre. Perchè queste intercettazioni non finirono sul tavolo di Palazzi? Chi le occultò? Con quale scopo? Sono queste le domande più ricorrenti in queste ore che stridono terribilmente con chi per anni si è profetizzato onesto ricorrendo ai vestiti bianchi e coniando slogan “Noi vinciamo senza rubare”.
Con la nuova rabbia degli sportivi sono tornati in auge i contenuti delle intercettazioni che riguardano i nerazzurri e in particolar modo Giacinto Facchetti all’epoca presidente dell’Inter e secondo la ricostruzione di Palazzi elemento cardine nella ricerca di favori da parte dei designatori arbitrali.
Di seguito vi riportiamo il colloquio tra Facchetti e Bergamo scelto oggi dalla Gazzetta dello Sport precedente ad un Inter Juventus della stagione 2005
Facchetti: “Senti, per domenica allora…” .
Bergamo: “Ma senti, per domenica noi facciamo un gruppo di internazionali perché non vogliamo rischiare niente… quindi, sono quattro, tutti Il n ° 1 dei fischietti informa il patron dell’Inter sulla designazione di Gabriele in Coppa e quattro possono fare la partita. C’è…”.
Facchetti: “Ma metti dentro qualche…” .
Bergamo: “Collina… Ma tutti internazionali, Giacinto… Così perlomeno non c’è discussione perché c’è dentro Collina, c’è dentro Paparesta, c’è dentro Bertini, c’è dentro Rodomonti. Quindi sono tutti internazionali, abbiamo evitato che ci fossero anche troppi giovani per esempio” . Facchetti: “Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino” .
Bergamo: “Con chi?” .
Facchetti: “Con Bertini abbiamo avuto qualche problemino, anche l’anno scorso là a Torino e anche in un paio di altre partite… abbiamo avuto qualche problema con Bertini” .
Bergamo: “Mah, se mai sfortunatamente fosse così, ci parlo. Perché… anzi, semmai… è meglio, ti devo dire, capito?” .
Facchetti: “Non so… Volevo dirtelo” . Bergamo: “Hai fatto bene, hai fatto bene, hai fatto bene”.
Ma gli esempi possono esser tanti altri: