Il cinema italiano si fa sentire e vedere anche all’estero: dopo aver ottenuto l’attenzione internazionale a Cannes, Bernardo Bertolucci si prepara ad affrontare il Toronto International Film Festival, che si terrà dal 6 al 16 settembre..
Il film sarà presentato nella sezione “Maestri”, per vederlo in sala in Italia dovremo aspettare il prossimo 25 ottobre. Tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, il film è sceneggiato dall’autore stesso insieme a Bertolucci, Umberto Contarello e Francesca Marciano.
I protagonisti di questa storia sono il giovanissimo Jacopo Olmo Antinori, 14 anni ed al suo esordio sul grande schermo, insieme a Tea Falco, Sonia Bergamasco, Veronica Lazar, Tommaso Ragno e Pippo Delbono. La storia di “Io e te” è già stata accolta positivamente dalla critica nell’ultima edizione del Festival di Cannes ed in un certo senso apparirà anche all’imminente Mostra del Cinema di Venezia con “Sedia Elettrica”, documentario di Monica Stambrini che racconta le riprese del film.
Bernardo Bertolucci è un’icona ed una garanzia del cinema nostrano, in Italia e all’estero. Nato a Parma nel 1941, nel corso degli anni ci ha regalato diversi capolavori, film imperdibili che hanno segnato inevitabilmente la storia del cinema. Il suo esordio è stato al fianco di Pier Paolo Pasolini come assistente; la maggior parte del pubblico lo conosce per lo scandaloso “Ultimo tango a Parigi“, altro cult con Marlon Brando e Maria Schneider uscito nel 1972, che affrontava l’argomento del sesso in maniera fin troppo esplicita rispetto ai tempi che correvano. Uno dei suoi film più belli è senza alcun dubbio “Novecento“, in cui Bertolucci ha raccolto un cast di alto livello e soprattutto internazionale, con questa sua opera si è fatto conoscere in tutto il mondo. Con “L’ultimo imperatore” si è aggiudicato l’Oscar, ma portano la sua firma anche “Il tè nel deserto”, “Piccolo Buddha”, “Io ballo da sola” e il più recente “The Dreamers”, l’ultimo film diretto prima di “Io e te”, datato 2003. Amato e odiato, Bernardo Bertolucci rimane comunque uno dei simboli inconfondibili del cinema made in Italy.