Puntuale come un orologio, il superconcerto dell’Italia Loves Emilia è iniziato ieri sera alle 20.00 scatenando immediatamente i 150 mila accorsi. Prima di passare ai duetti, alle interpretazioni e agli artisti, spendiamo due parole sul clima generale di festa che si è respirato al Campovolo di Reggio Emilia. Seppur avvalendoci di radio e televisione, come moltissimi di voi che non si sono potuti recare al Campovolo, l’emozione è rimasta comunque intatta: uno spettacolo della musica italiana con la possibilità di vedere sul palco grandi talenti che la nostra terra ha, ma la cosa che è balzata immediatamente all’occhio è stata la collaborazione fra gli artisti. Ligabue sul palco con Zucchero, Elisa sul palco con i Negramaro e così via, in tutti i duetti che hanno animato la serata. Una manifestazione perfettamente riuscita, una manifestazione a scopo benefico per le terre dell’Emilia, una manifestazione in grado di riscoprire in ognuno di noi quel che si suol definire “amor di patria”.
Iniziamo con l’ordine delle esibizioni che ha visto aprire con Zucchero e terminare con Ligabue, molti momenti dedicati proprio alla memoria di una terra stupenda che ha dovuto fare i conti con il pesante terremoto che l’Italia ha visto da lontano ma che l’Emilia ha vissuto profondamente da vicino. Una scritta “Siamo tutti qui per un motivo. Grazie” appare sugli schermi e lo spettacolo prende il via proprio con Zucchero.
Zucchero inizia con “Un soffio caldo” in versione acustica per poi passare a “Baila” che accede ufficialmente il pubblico. Una esibizione completa, lucida, nella prima parte acustica, nella seconda un enorme pubblico danzante. Si inizia con i duetti ed ecco “Madre dolcissima” con Jeff Beck seguito da Elisa e Fiorella Mannoia, una performance toccante che apre la strada all’arrivo dei Nomadi con “Ancora ci sei” seguito dal grande classico “Io voglio vivere”. Momento dedicato a Biagio Antonacci che fa spazio poi a Claudio Baglioni e Giorgia che portano in scena “Il mio migliore amico”. Giorgia in una forma splendida, con un mini abito che illumina i 150 mila presenti che ormai, sono un tutt’uno con i cantanti; un unico grande canto corale, così potrebbe essere definito l’Italia Loves Emilia.
Giorgia emoziona con “Di sole e d’azzurro” e diverte con “Tu mi porti su” che viene realizzata in un duetto a dir poco favoloso con Lorenzo Cherubini. Jovanotti dà il buon esempio e balla sul palco divertendosi profondamente. Spazio a Tiziano Ferro che porta “La differenza tra me e te”; il cantante è emozionato e scatenato, il pubblico lo segue a dovere soprattutto nella celebre “Sere Nere”. Fiorella Mannoia fa la sua entrata trionfale sul palco con “Io non ho paura” e “Quello che le donne non dicono”, la classe della Mannoia sarebbe da prendere e incorniciare ogni volta, davvero eccezionale. Ricordiamo che durante tutto il concerto sugli schermi di Sky appaiono anche interviste, dietro le quinte e approfondimenti sull’Italia Loves Emilia. Fiorella e Jovanotti, insieme, cantano poi “Clandestino”, cover di Manu Chao.
Ecco arrivare uno dei momenti più emozionanti della serata, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro compare sul palco e si parte con “Anna e Marco”. Dopo questo duetto di grande pathos, ecco arrivare sul palco Renato Zero. Il cantante di “Cercami”, canzone presente durante la serata di ieri, non può essere definito diversamente che una garanzia. Renato Zero calca i palchi da decenni e conosce il pubblico alla perfezione; dopo un discorso introduttivo di incoraggiamento verso il pubblico porta “I migliori anni della nostra vita” ed ecco uno dei momenti più toccanti dell’intero concerto. Dopo Renato è il momento dei Negramaro che portano pura carica con “Mentre tutto scorre”, “Via le mani dagli occhi” realizzata assieme ad Elisa in uno dei migliori duetti della serata, “Nuvole e lenzuola” e “Solo per te” a cappella.
Momento di Elisa con “Ti vorrei sollevare” dove Giuliano Sangiorgi si inginocchia ai piedi di Elisa mentre sul palco entra una zampogna che sarà fondamentale per il brano successivo della cantante, ossia “Labyrinth” realizzato con un coro di giovani voci. “Gli ostacoli del cuore” vede la presenza di Ligabue che crea un mix fatale assieme ad Elisa. Sarà difficile scegliere il duetto “vincitore” della serata.
Entrata sul palco per Claudio Baglioni che, con tanto di giacca di pelle alla Tiziano Ferro regala “Strada Facendo”, il brano che tutti i 150 mila sanno a memoria e cantano unendosi alla voce di Baglioni che esclama “questo è il più bel Parlamento d’Italia”. Turno di “La vita è adesso” e “Via”, ringraziamento veloce al pubblico e duetto sul finale con Giuliano Sangiorgi. Puro rock al Campovolo con i Litfiba che scaldano il pubblico con “Barcollo”, messaggio molto diretto, musica altrettanto energica, il pubblico è un’immensa bolgia danzante pronta per ballare e cantare fino a notte inoltrata. Altro ricordo, altro momento formidabile: Piero Pelù intona con Luciano Ligabue “Tex” ed ecco Fiorella Mannoia, Jovanotti, Claudio Baglioni per “Il mio nome è mai più”.
Dopo il momento rockeggiante ecco Biagio Antonacci con “Non vivo più senza te” e “Se è vero che ci sei”, chiusura dedicata a “Liberami” che introduce la lettura sempre a cura di Biagio di una lettera proveniente da una ragazza che parla della sua terra, l’Emilia. Jovanotti parte con “La notte dei desideri” che canta immerso nel pubblico, dopo essersi arrampicato sulle transenne. Momento di energia al 100% con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”, successone che introduce “Amico” cantata con Renato Zero in un arrangiamento molto particolare, che strizza l’occhio al raggae.
Siamo alle battute conclusive e Luciano Ligabue porta sul palco “Marlon Brando è sempre lui”, con relativi occhi lucidi dei molti dei presenti che sono accorsi anche per la presenza del Liga. Il rocker italiano passa immediatamente a “Non è tempo per noi” cantata con Zucchero in un duetto imperdibile. Chiusura con “Il meglio deve ancora venire” che apre la strada al momento conclusivo di tutto lo spettacolo ossia “A muso duro”. Pierangelo Bertoli, nel 1979 presentò all’Italia intera “A Muso duro” e, dopo più di trent’anni ecco che la canzone prende nuovamente vita diventando un canto corale. Prima strofa di Baglioni, Nomadi, Tiziano Ferro e Giorgia. Seconda cantata da Giuliano Sangiorgi, Renato Zero, Fiorella Mannoia, Zucchero”. Il finale a cura di Piero Pelù, Antonacci, Jovanotti e Ligabue. Un grazie immenso a queste splendide voci italiane che hanno dato il giusto onore ad una terra come quella emiliana. Un concerto da incorniciare.
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