“John Carter” è un film del 2012, diretto da Andrew Stanton, ispirato al romanzo “Sotto le lune di Marte” (del 1916) e al personaggio di John Carter di Marte, nato dalla penna di Edgar Rice Burroughs e protagonista degli undici romanzi del Ciclo di Marte (o Barsoom, in lingua marziana). L’ex militare, il capitano John Carter (Taylor Kitsch), viene trasportato su Marte dove entra a far parte di un conflitto tra gli abitanti del pianeta, tra cui Tars Tarkas (Willem Dafoe) e la principessa Dejah Thoris (Lynn Collins), abile con la spada e dotato di coraggio, diventa uno dei più importanti guerrieri del pianeta, per la salvaguardia di Barsoom e della sua gente.
Veterano della guerra di secessione americana, John viene misteriosamente trasportato sul pianeta Marte dove scopre un mondo diverso, i cui abitanti sono barbari alieni, verdi e alti tre metri. In precedenza Barsoom era un mondo simile alla Terra, diventato meno ospitale a causa della sua età avanzata: gli oceani sono evaporati e l’atmosfera si è assottigliata. L’imbarbarimento del pianeta è dovuto anche ai continui combattimenti tra gli abitanti, al fine di sopravvivere. Lungo il suo viaggio incontra Tars Tarkas, uno degli “alieni verdi“, e salva la principessa marziana Dejah Thoris, di cui si innamora, appartenente al popolo degli “uomini rossi“. Grazie alla sua forza e al suo coraggio, John Carter diventerà il leader di una guerra che divide le due diverse fazioni che popolano il pianeta.
Sarò di parte, perché sono cresciuto con i romanzi di Edgar Rice Burroughs, ma aspettavo da molto tempo un adattamento cinematografico delle avventure del capitano Carter e, ammetto di aver davvero desiderato che si mettesse in opera una trilogia. Disgraziatamente il pubblico ha accolto malissimo il film, che non è semplicemente andato male, ma detiene il tristissimo titolo di massima perdita storica per un film. Per realizzarlo infatti, sono stati spesi circa 250 milioni di dollari, più altri 100 per il marketing e dato l’incasso di 184 milioni di dollari, da dividere a metà con i proprietari dei cinema ed è, se possibile ancora più triste, perché il film era tutt’altro che malvagio.
Ben realizzato e ben recitato, senza eccessi vistosi di CGI, il film avrebbe meritato più considerazione, sebbene non sia un capolavoro, ha pagato la scarsa conoscenza del materiale narrativo di partenza e l’obsolescenza del genere fantascientifico-fantasy, che ormai da molti anni latita tanto sulle pagine dei libri, quanto sugli schermi. L’ambiente marziano, arido e bellissimo, fa da scenario alle avventure di John e del suo strano gruppo di amici. Deja Thoris, che svecchiati i panni di fanciulla autonoma ma pur sempre bisognosa è qui non solo una guerriera, ma uno scienziato. La saggia e compassionevole Sola e naturalmente il vero protagonista del film: il Woola. Davvero triste che le cose siano andate così storte per quello che è un bellissimo film d’avventura, specialmente se penso che sono stati realizzati così tante pellicole delle Cronache di Narnia.
Consigliato, senza ombra di dubbio a chi non si lascia troppo indicare la strada dalle mode ed ama fruire di film (così come di qualsiasi altra opera) solo in base ad i propri gusti. Nostalgicamente.
Voto:
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