In questi giorni Joss Whedon è finito sotto accusa dopo che Charisma Carpenter ha denunciato di aver lavorato per anni in un ambiente di lavoro discriminatorio nei confronti delle donne. Le parole della Carpenter hanno inevitabilmente suscitato clamore, ma sono state appoggiate da colleghe e colleghi. La Carpenter si riferisce al periodo in cui ha lavorato alla serie cult “Buffy l’ammazzavampiri”, creata da Joss Whedon, in cui interpretava Cordelia, e lo spin-off “Angel”. Sarah Michelle Gellar, protagonista della serie, così come David Boreanaz (Angel) hanno supportato la collega. A loro si sono accodati anche altri protagonisti della serie, James Marsters (Spike), Danny Strong, Adam Busch, Eliza Dushku e Tom Lenk.
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Le parole di Charisma Carpenter
L’attrice ha pubblicato un lungo messaggio su Instagram in cui sostiene di aver taciuto per molto tempo. Abbiamo visto di come, dallo scaturire del movimento #metoo, sempre più persone abbiano trovato il coraggio di denunciare comportamenti scorretti. Non si tratta solo di stupri e abusi sessuali, ma anche abusi psicologici e, come nel caso di Whedon, atteggiamenti discriminatori che hanno contribuito a costruire un ambiente di lavoro tossico:
La scorsa estate, quando Ray Fisher ha accusato pubblicamente Joss per il suo comportamento abusivo e non professionale verso il cast e la crew durante il reshoot di Justice League nel 2017, mi ha distrutto. Joss ha tantissimi precedenti sull’essere crudele senza motivo. Ha creato ambienti di lavoro tossici e ostili fin dall’inizio della sua carriera. Lo so perché l’ho vissuta in prima persona e ripetutamente.
Charisma Carpenter / Instagram
Carpenter spiega che l’impatto di questi atteggiamenti – come la continua minaccia di licenziamento – hanno avuto ripercussioni notevoli dal punto di vista psicologico. L’attrice ha detto che alcune conseguenze rimangono tutt’oggi e che il comportamento di Whedon, soprattutto nei confronti di giovani attori e attrici, mina fortemente l’autostima. L’attrice racconta che Joss Whedon la chiamò “grassa” di fronte ai colleghi nel periodo in cui era incinta e che, in generale, tendeva a mettere gli uni contro gli altri, facendo in modo che si scontrassero per accaparrarsi la sua attenzione. Sempre nel periodo della gravidanza, Carpenter racconta di aver faticato a far contattare Whedon dal suo agente e in seguito il creatore di “Buffy” insinuò anche che l’attrice non volesse tenere il bambino.
Sarah Michelle Gellar, nell’appoggiare il coraggio della collega, ha scritto di essere felice di essere associata al personaggio di Buffy ma non a Joss Whedon. Ha anche detto che non rilascerà ulteriori dichiarazioni ma che sta al fianco di chi ha il coraggio di parlare e denunciare. Tra questi c’è anche l’attrice Michelle Trachtenberg, che ha ammesso di riuscire a parlarne adesso, che ha 35 anni. All’epoca dei fatti a cui si riferisce, senza scendere troppo nei dettagli, era un’adolescente e, ha spiegato, “c’era una regola che diceva che Joss non doveva mai più rimanere in una stanza solo con Michelle”.
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Le accuse di Fisher
Le accuse di Carpenter – e quelle arrivate dopo – nascono come supporto a quelle avanzate già da diversi mesi da un altro collega. Nel 2020 Ray Fisher aveva denunciato il comportamento di Joss Whedon. L’attore di “Justice League” aveva dichiarato che sul set vigesse un atteggiamento tossico e discriminatorio, che lui stesso aveva denunciato direttamente a WarnerMedia, richiedendo di aprire un’indagine interna. Lo scorso gennaio, inoltre, Fisher ha confermato di essere stato rimosso dal progetto The Flash. Riferendosi sia a Whedon che ai dirigenti, Fisher ha twittato:
C’è una sola ragione per cui non sono stato denunciato da Joss Whedon, Toby Emmerich, Geoff Johns, Jon Berg o Walter Hamada: sanno che sto dicendo la verità.
Ray Fisher / Twitter
Lo sceneggiatore Jose Molina è un’altra delle numerose persone che confermano il comportamento di Whedon:
Pensava che essere cattivo fosse divertente. Far piangere le sceneggiatrici durante una sessione in cui ci si confrontava e dava appunti per lui era specialmente esilarante.
Jose Molina / Twitter
L’attrice Amy Acker ha dichiarato di non aver vissuto esperienze negative lavorando con Joss Whedon ma tuttavia condanna ogni comportamento abusivo e si schiera dalla parte di chi oggi lo denuncia. L’attore Nicholas Brendon ha dichiarato di voler bene a Joss Whedon e che si augura che diventi una persona migliore. Nonostante il rapporto che li lega, l’attore ha ammesso che sì, c’era un comportamento scorretto sul set.