L’attrice Julia Roberts, regina delle commedie romantiche, si cimenterà molto presto in un’opera decisamente più impegnativa, che tratta un argomento delicato come quello dell’AIDS. Si tratta di un rifacimento cinematografico della piéce “The normal heart“, opera semi autobiografica di Larry Kramer, ambientata negli anni Ottanta.
Dietro tutto questo c’è Ryan Murphy, che in questi anni ha raggiunto un successo planetario in qualità di creatore della serie tv “Glee“, uno degli ultimi fenomeni musicali e televisivi di questi anni, che ha reso celebri molti giovani attori, tra cui Lea Michele, alla quale si sono spalancate già le porte di Hollywood e che di recente abbiamo visto in “Capodanno a New York“.
La storia, come già detto, è ambientata negli anni Ottanta, periodo in cui esplose il caso AIDS, che veniva erroneamente attribuito al mondo omosessuale. Il protagonista sarà Mark Ruffalo, che interpreterà Ned Weeks, attivista gay che si batteva contro i pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Julia Roberts vestirà invece i panni di Emma Brookner, un medico costretto sulla sedia a rotelle che decide di affrontare lo spinoso argomento davanti ai media. Alec Baldwin sarà il fratello di Ned Weeks, avvocato che non riesce ad accettare l’omosessualità del fratello. Ci sarà anche Matt Bomber nei panni di Felix Turner, giornalista di moda e omosessuale che ha una relazione con Ned e finisce contagiato dall’AIDS. Jim Parsons sarà un attivista gay che vuole sostenere gli omosessuali in questa lotta e che viene dal Sud degli Stati Uniti, peraltro personaggio da lui stesso già interpretato a Broadway.
Si tratta di un’opera che suscita molto interesse, soprattutto per l’argomento trattato e poi per il cast davvero nutrito che ne fa parte. Non si tratta, tuttavia, del primo film che affronta la tematica dell’AIDS, anche se non c’è in realtà una vasta filmografia a riguardo. Quello più conosciuto è senza alcun dubbio “Philadelphia”, con un grandioso Tom Hanks, poi l’argomento viene-a volte indirettamente- trattato anche in altre opere, come “Amore a doppio senso”, “The hours”, “Tutto su mia madre” e “Le fate ignoranti”.