Ore 16.53 al triplice fischio dell’arbitro Mazzoleni allo Juventus Stadium scoppia la festa, dopo il successo ottenuto mercoledì scorso contro la Lazio nella finale di Coppa Italia, la terza di fila, la Juve entra ancora di più nella leggenda del calcio italiano conquistando il sesto scudetto consecutivo, nessuno in Italia ci era mai riuscito.
Un campionato che già dopo la campagna acquisti della scorsa estate, con l’arrivo di campioni del calibro di Gonzalo Higuain e Miralem Pjanic, sembrava ampiamente nelle mani della Juventus.
Effettivamente, a parte la quarta giornata nella quale la Juve ha perso a San Siro contro l’Inter lasciando momentaneamente la testa della classifica al Napoli, i bianconeri hanno sempre mantenuto la vetta della Serie A, toccando anche un massimo vantaggio di 8 lunghezze sulla Roma di Spalletti.
Il rallentamento, dovuto alla sapiente gestione delle forze da parte di Massimiliano Allegri a causa degli impegni in Champions League e Coppa Italia, aveva sempre ritardato la festa facendo anche sorgere tra i tifosi qualche timore di subire la beffa stile 2000 con lo scudetto perso all’ultima giornata a Perugia.
Roma e Napoli, alle quali va l’onore delle armi, hanno fatto la loro parte, cercando di tenere aperto il più possibile lo spiraglio scudetto ma alla fine hanno dovuto cedere e domenica prossima si giocheranno il secondo posto.
La svolta del campionato si è avuta dopo la sconfitta di Firenze alla prima giornata di ritorno.
Quel k.o. in casa dei viola ha costretto Allegri a cambiare qualcosa ed il tecnico livornese si è inventato il 4-2-3-1 con i 4 giocatori d’attacco, Mandzukic, Dybala, Higuain e Cuadrado, contemporaneamente in campo, senza dimenticare due esterni con tanta propensione offensiva come Dani Alves ed Alex Sandro.
Sembrava un azzardo ma così non è stato, la Juve ha mostrato tutta la potenza offensiva con tanta grinta e tutta la classe dei suoi campioni.
Parlando di grinta e classe non è certo un caso che i gol del 3-0 che ha certificato lo scudetto contro il Crotone siano stati segnati dal guerriero Mandzukic, dal talentuoso Dybala e dall’esterno brasiliano Alex Sandro.
Nella leggenda non entra solo la Juve ma anche il suo allenatore, accolto al suo arrivo con tantissimo scetticismo, molto spesso criticato, che in queste tre stagioni ha saputo vincere 3 scudetti e tre Coppa Italia migliorando lo score del suo predecessore Antonio Conte.
La Juve ora, con questo sesto scudetto di fila, è entrata nella leggenda e tra 13 giorni c’è ancora una partita che potrebbe innalzare questa squadra verso vette ancora più alte.