Sono state settimane difficili per Tim Chung, una delle guardie del corpo di Kylie Jenner.
La sorellastra di Kim Kardashian è diventata mamma da poco della piccola Stormi, avuta con Travis Scott. Nei giorni scorsi, tuttavia, si è diffusa la voce che la bambina non fosse davvero del rapper ma, appunto, di Tim Chung. In molti hanno fatto notare la somiglianza tra la piccola Stormi e il bodyguard. Nonostante le prime smentite arrivate con la pubblicazione del certificato di nascita della bambina, per tutto questo tempo Chung ha scelto il silenzio.
È intervenuto con quello che ha definito il suo “primo ed ultimo commento” sulla vicenda, pubblicando un messaggio su Instagram. Tim ha richiesto rispetto della sua privacy:
Sono una persona riservata e normalmente non avrei mai risposto a delle storie così ridicole. Ho un profondo rispetto per Kylie, Travis, la loro figlia e le loro famiglie, ci tengo a precisare che i miei rapporti con loro sono strettamente professionali. Non c’è alcuna storia da raccontare qui, chiedo ai media di non includermi più in storie irrispettose per la loro famiglia.
Un grande successo per il bodyguard
Tutto questo clamore mediatico ha tuttavia portato l’attenzione del pubblico su Tim Chung, la sua bellezza non è passata inosservata, indipendentemente dal gossip. Le voci sulla presunta paternità del bodyguard hanno iniziato a circolare lo scorso febbraio, facendo impazzire Twitter. In molti hanno accostato le foto del ragazzo a quelle della piccola Stormi. I neo-genitori della bambina hanno spiegato che il nome scelto è arrivato quasi in modo naturale, come se fosse stata la piccola stessa a sceglierlo. Inizialmente avevano pensato di chiamarla Storm, ma non erano convinti. In particolare Kylie Jenner, che aveva pensato non potesse essere quello il nome definitivo per la sua prima figlia. Con l’aggiunta di una “i” la questione è stata risolta e ancora una volta nel clan Kardashian è stato scelto un nome originale per un bebè.