Il magazine britannico Sight & Sound ha pubblicato la lista dei cinquanta migliori film della storia del cinema, premiando “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchock.
La classifica di Sight & Sound viene pubblicata ogni dieci anni, a partire dal 1952. Nella prima edizione venne incoronato come miglior film “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica.
Dal 1962 in avanti “Quarto Potere” di Orson Welles si era sempre imposto come numero uno, ma ha dovuto cedere lo scettro a “La donna che visse due volte” dopo cinquant’anni di dominio incontrastato.
“La donna che visse due volte” è entrato nella top ten di Sight & Sound solo nel 1982 e poi salito ogni decennio sino al secondo posto nel 2002.
Diretto da Alfred Hitchock, interpretato da James Stewart e Kim Novak e uscito nelle sale nel 1958, “La donna che visse due volte” è uno dei film che ha maggiormente ispirato varie generazioni di cineasti.
“Il pianeta delle 12 scimmie”di Terry Gilliam e “La Jeteè” di Chris Marker sono forse i due esempi più noti e diretti di citazione e omaggio dell’opera di Hitchock.
Da non dimenticare nemmeno Brian De Palma, vero e proprio cultore hitchcockiano, che in svariate sue pellicole ha inserito riferimenti, più o meno velati, a “La donna che visse due volte”.
Qui di seguito la classifica dei cinquanta migliori film della storia del cinema secondo Sight & Sound:
1. La donna che visse due volte (Hitchcock, 1958)
2. Quarto Potere (Welles, 1941)
3. Viaggio a Tokyo (Ozu, 1953)
4. La regola del gioco (Renoir, 1939)
5. Aurora (Murnau, 1927)
6. 2001: Odissea nello spazio (Kubrick, 1968)
7. Sentieri Selvaggi (Ford, 1956)
8. L’uomo con la macchina da presa (Vertov, 1929)
9. La passione di Giovanna d’Arco (Dreyer, 1927)
10. 8 ½ (Fellini, 1963)
11. La corazzata Potëmkin (Ejzenstejn, 1925)
12. L’Atalante (Vigo, 1934)
13. Fino all’ultimo respiro (Godard, 1960)
14. Apocalypse Now (Coppola, 1979)
15. Tarda primavera (Ozu, 1949)
16. Au hasard Balthazar (Bresson, 1966)
17. I sette samurai (Kurosawa, 1954)
17. Persona (Bergman, 1966)
19. Lo specchio (Tarkovsky, 1974)
19. Cantando sotto la pioggia (Donen & Kelly, 1951)
21. L’avventura (Antonioni, 1960)
21. Il Disprezzo (Godard, 1963)
21. Il Padrino (Coppola, 1972)
24. Ordet (Dreyer, 1955)
24. In the Mood for Love (Wong, 2000)
26. Rashomon (Kurosawa, 1950)
26. Andrei Rublev (Tarkovsky, 1966)
28. Mulholland Drive (Lynch, 2001)
29. Stalker (Tarkovsky, 1979)
29. Shoah (Lanzmann, 1985)
31. Il Padrino – Parte II (Coppola, 1974)
31. Taxi Driver (Scorsese, 1976)
33. Ladri di biciclette (De Sica, 1948)
34. Il generale – Come vinsi la guerra (Keaton & Bruckman, 1926)
35. Metropolis (Lang, 1927)
35. Psycho (Hitchcock, 1960)
35. Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce 1080 Bruxelles (Akerman, 1975)
35. Sátántangó (Tarr, 1994)
39. I 400 colpi (Truffaut, 1959)
39. La dolce vita (Fellini, 1960)
41. Viaggio in Italia (Rossellini, 1954)
42. Il lamento sul sentiero (Satyajit Ray, 1955)
42. A qualcuno piace caldo (Wilder, 1959)
42. Gertrud (Dreyer, 1964)
42. Il bandito delle 11 (Godard, 1965)
42. Play Time (Tati, 1967)
42. Close-Up (Kiarostami, 1990)
48. La battaglia di Algeri (Pontecorvo, 1966)
48. Histoire(s) du cinéma (Godard, 1998)
50. Luci della città (Chaplin, 1931)
50. I racconti della luna pallida d’agosto (Mizoguchi, 1953)
50. La Jetée (Marker, 1962)
Tra gli esclusi eccellenti di questa lista risaltano sicuramente i nomi di alcuni maestri come Luchino Visconti, Robert Altman, Roman Polanski, Howard Hawks, Steven Spielberg, John Cassavetes, Clint Eastwood, John Huston, Elia Kazan, David Wark Griffith, Werner Herzog, Luis Bunuel, Elia Kazan, Wim Wenders o Terrence Malick.
A guidare la classifica delle presenze per nazioni sono, ovviamente, gli Stati Uniti con ben quindici presenze, seguiti dalla Francia che ha piazzato ben undici titoli. L’Italia può vantare sei titoli su cinquanta, ma solo uno (“8½” di Federico Fellini) in top ten.
A guidare la classifica dei registi troviamo in primo posizione il maestro francese Jean-Luc Godard con quattro titoli, seguito da Tarkovsky, Dreyer e Coppola, tutti con tre film.