Qualche giorno fa una ragazza di 22 anni, Samantha Tumpach, è stata arrestata e ha passato due notti in carcere per aver filmato con una videocamera amatoriale tre minuti di “New Moon” in un cinema dell’Illinois. Inizialmente la ragazza è stata denunciata e avrebbe rischiato tre anni di carcere.
In difesa della ragazza si è posto il regista del film, Chris Weitz, che ha scritto agli studios della Summit Entertainment dicendo:
“Mi sembra terribilmente ingiusto, e vorrei fare il possibile per aiutare questa ragazza. Inutile dire che c’è una differenza fra tentare di proteggere il copyright di un film e trasformare in un cattivo esempio una persona che non aveva alcuna intenzione di fare pirateria.”
Lo stesso ha poi commentato nel corso di un’intervista:
“Non so quale effetto potrò avere sul caso; dopotutto, il film non è di mia proprietà.“
La risposta della Summit Entertainment non è tarda ad arrivare, gli studios hanno ritirato la denuncia dichiarando:
“Riguardo alla situazione di Samantha Tumpach, ci congratuliamo con il cinema Muvico per aver applicato la politica di “tolleranza zero”: la pirateria dei film è un problema molto serio, e dobbiamo vigilare tutti per proteggere l’arte cinematografica e le tante aziende sostenute dall’industria del cinema. Riteniamo che l’attenzione suscitata da questo avvenimento abbia ricordato a tutti che ogni forma di pirateria, o pirateria percepita, sarà trattata con la massima serietà. La Summit è lieta che le accuse contro la signorina Tumpach siano state ritirate, e apprezziamo gli sforzi della polizia e del tribunale per giungere a questo risultato.“
Crediamo che ogni commento sia superfluo, in questo caso non ha vinto nè la pirateria, nè lo strapotere delle major, ma solo il buon senso.