Alcuni lo paragonano a Gianni Rivera per il tocco di palla delizioso, altri a Leo Messi per la capacità di saltare in corsa palla al piede gli avversari, altri ancora lo accostano al brasiliano Diego per il connubio di grinta ed abilità tecnica che esprime ogniqualvolta è chiamato in causa: nonostante la giovanissima età, Marco Verratti –è di lui che stiamo parlando- convive ormai da tempo con questi ed altri paragoni, forse esagerati ma di sicuro impegnativi. Lui presta orecchio alle lodi, ma senza montarsi la testa continua a lavorare con dedizione cullando il sogno di diventare l’uomo copertina del calcio italiano del prossimo decennio.
Nato il 5 novembre del 1992, Verratti cresce nel settore giovanile del Pescara, società nella quale milita anche in questa stagione, palesando sin da subito doti fuori dal comune. Dribbling ubriacante, visione di gioco, naturale propensione all’assist vincente ed un’ottima protezione della palla a dispetto della taglia small (gli almanacchi riportano 165 cm per 60 kg), Verratti eccede talvolta nell’azione personale ma denota una personalità già forgiata, fatto del tutto inusuale in un ragazzo di soli diciassette anni. Ritenuto dagli esperti un vero e proprio predestinato, cresce sotto l’ala protettrice di Cetteo Di Mascio (ex Deus ex machina del vivaio biancazzurro) ed esordisce in prima squadra grazie a coach Galderisi: nella stagione 2007/08, anche se travagliata sul piano personale da numerosi problemi fisici e dalle vicende societarie che ne minano la serenità, riesce a collezionare 7 presenze e a fornire un prezioso contributo al club cui è legato non solo professionalmente ma anche affettivamente. Verratti infatti è originario di Manoppello, ridente località alle porte di Pescara, e segue sin da bambino le sorti del sodalizio abruzzese.
In questa stagione, sotto la guida di un autentico ‘mago dei giovani’ come Antonello Cuccureddu (ex trainer,tra le altre squadre, della Primavera della Juventus,autentica fucina di campioni del domani), sta completando l’iter di maturazione calcistica: spesso impiegato in corso d’opera nonostante stampa locale e tifoseria premano fortemente per il suo inserimento sin dal primo minuto di gioco, Verratti risulta fondamentale sia per ‘congelare’ il pallone e garantire al suo team il possesso della sfera nelle situazioni di difficoltà (il match interno contro il Ravenna docet in tal senso) sia per fornire una valida alternativa alle bocche da fuoco biancazzurre nei frangenti di forcing (da una sua giocata nacque, ad esempio, il gol decisivo nella partitissima contro la Ternana del 4 ottobre).
Trequartista che può anche agire da seconda punta, si è tolto la soddisfazione della prima rete in carriera nell’esordio stagionale contro il Rimini: da poco subentrato in luogo di Artistico, al minuto 39 della ripresa inchioda il risultato sul definitivo 2-0 in favore del Pescara al termine di una straordinaria azione personale che squarcia la difesa romagnola (ininfluente la sfortunata deviazione di Vitiello sulla traiettoria). Inseguito dalle big straniere (il West Ham di Zola in primis) ed italiane con Milan e Juventus in prima fila (il d.g. Lucchesi ha smentito in più di una circostanza l’imminente trasferimento del folletto pescarese alla corte di Galliani e Leonardo), Verratti è legato al Pescara da un contratto pluriennale con scadenza nel 2012 ma risulta difficile credere che si fermarà ancora a lungo in riva all’Adriatico prima di intraprendere il cammino verso l’elite del calcio nostrano.
[di: Luciano Rapa per ReteStadio]
Il primo gol di Verrati con il Pescara