Chiamatela strategia di marketing o incidente volontario, fattosta che l’accappatoio di Laura Pausini che si è spostato mostrando tutto quello che non avremmo dovuto vedere, ha fatto chiacchierare mezzo mondo.
Così la cantante, stanca delle prese in giro, dei commenti, dell’ironia alternata alla cattiveria, gli hashtag, le magliette e i meme, ha deciso di non tacere e di concedersi uno sfogo su Facebook per chiarire una volta per tutte la faccenda e spostare l’attenzione su eventi più importanti.
Basta, avete vinto, non reggo più a non commentare la notizia del Perù. Prima di tutto NON ero nuda, come leggo ormai ovunque, ma è stato un incidente che mi fa molto vergognare, perché non mi sono mai trovata in questa situazione nonostante io chiuda sempre i miei concerti in accappatoio e sia sempre coperta, indossandolo sopra l’ultimo cambio d’abito dello show. Questa volta c’è stato un piccolo problema, il vestito che indosso nel finale si è rotto e ho potuto mettere solo l’accappatoio nel camerino dietro al palco. Ma ripeto, NON ero nuda.
Per l’occasione Laura Pausini ha sfoggiato tutta la sua modestia per spiegare che non avrebbe avuto bisogno di un evento simile per avere l’attenzione su di lei:
E’ incommentabile poi chi definisce questo momento di grande imbarazzo per me, come una strategia marketing, come se ne avessi bisogno e non fossi già troppo esposta. Siete ridicoli. Forse vi dimenticate che da 20 anni faccio questo mestiere e non ho mai avuto una caduta.. probabilmente questo vi infastidisce…
E poi ha proseguito, spiegando la rilevanza che ha avuto la sua battuta “Yo la tengo como todas“:
Ho chiuso con una battuta per sdrammatizzare un momento che mi aveva davvero trovata impreparata. Ora trovo magliette con la mia frase, hashtag mondiali e di tutto e di più…Inizierò a riderci sopra, a scherzarci anche io, magari mi metterò la maglietta per sdrammatizzare, ma basta davvero, non è il caso di farne una questione di stato.
Un vero tormentone che si è diffuso nel giro di poche ore ma per la cantante, che sarà tra i giudici di “The Voice” in Messico, ci sono cose ben più importanti:
Purtroppo le vere notizie riguardano stragi di bambini in paesi che meritano un aiuto e non dovrebbero concentrarsi sulla Pausini in Perù che poi in realtà canta da 20 anni e vince premi ma riceve più attenzione per un accappatoio che si apre al vento piuttosto che per ciò che fa da sempre nello stesso modo e con amore.
Fine del tormentone?