Dimenticatevi di Patrick Dempsey nei panni del dottor Stranamore di “Grey’s Anatomy” e iniziate ad entrare nell’ottica che sul grande schermo il nostro Shepherd rende davvero molto meglio. Contrarissimo ai film violenti, Dempsey non ha saputo resistere alla tentazione di prendere parte a un film come “Le regole della truffa“, traduzione italiana per “Flypaper”, che il sangue non lo disdegna affatto. Dietro la macchina da presa troviamo Robert Minkoff, regista insospettabile per un heist movie del genere, considerando che alle spalle per lui c’è un passato firmato Disney con “Il re leone”, ma c’è anche “Stuart Little” con “La casa dei fantasmi”. Cambio di programma, “Le regole della truffa” si prepara ad essere uno dei migliori heist movie degli ultimi anni, già definito come un ibrido tra “I soliti ignoti” di Mario Monicelli e “Le iene” di Quentin Tarantino, due tra i capolavori assoluti della storia del cinema. Comico ed esilarante quanto basta, “Le regole della truffa” porta con sé un’altra garanzia: gli sceneggiatori Jon Lucas e Scott Moore, che hanno conquistato il mondo con “Una notte da leoni” e che nemmeno questa volta si smentiscono. I dialoghi rendono il film dinamico, “Flypaper” è ricco di colpi di scena e di personaggi bene assortiti. Tutto ha inizio quando Trip Kennedy (Patrick Dempsey) entra in una banca e nel bel mezzo di un flirt con la cassiera (Ashley Judd) si ritrova bloccato tra due rapine. Si tratta di una situazione piuttosto insolita, ma questo è quel che accade: un gruppo di professonisti, una banda di hacker informatici super attrezzati e pronti a svolgere il loro lavoro con precisione e dalla parte opposta Burro e Marmellata, due ladri di bancomat che più strampalati di così non si può (e i nomi dicono già tutto). Da contorno, poi, ci sono tutti gli altri personaggi presenti sul posto, dalla bella donna svizzera della quale non si coglie, almeno inizialmente, l’utilità, passando per la guardia giurata che non pensa ad altro che al sesso e che alle spalle non ha proprio un passato da fedina penale pulita. Un cast, dicevamo, davvero assortito, del quale fanno parte anche Jeffrey Tambor, Tim Blake Nelson, Mekhi Phifer, Curtis Armstrong, Octavia Spencer, Matt Ryan, Rob Huebel, John, battute e colpi di scena sempre al momento giusto, il film non è mai in grado di annoiare, anzi, diverte lo spettatore. Minkoff ha messo su un ottimo film su un colpaccio non proprio riuscito, aggiungendo a tutti gli altri ingredienti anche il fattore sentimentale, che non si sa mai, meglio non farsi mancare nulla. “Le regole della truffa” è una piacevolissima commedia, che ci porta all’interno di una banca dalla quale gli ostaggi non possono uscire e nella quale, contrariamente a quanto accade in ogni opera Hollywoodiana che si rispetti, la polizia non arriva con il solito tempismo, per cui i nostri personaggi sono liberi di dare sfogo alle loro personalità, tra malintesi e misteri da risolvere, con un protagonista pieno di fobie definito “Rainman” (che in effetti ha un po’ l’atteggiamento del Dustin Hoffmann che contava gli stuzzicadenti) ed una algida femme fatale tutta da conquistare. Da vedere, assolutamente! Voto: [starreview tpl=16]