Pena sospesa per Lele Mora, l’agente dei vip dal giugno 2011 si trovava nel carcere di Opera, ma da molto tempo ormai in molti denunciavano le sue precarie condizioni di salute, ora si potrebbe pensare ai servizi sociali.
Lele Mora è stato condannato per la bancarotta della sua Lm Management a quattro anni e tre mesi, in più rientra tra gli imputati del processo Ruby, insieme ad Emilio Fede e Nicole Minetti. Gli avvocati del talent scout hanno protestato più volte per le condizioni di salute dell’uomo, se il giudice accogliesse la loro richiesta, Mora potrebbe andare nella comunità di Don Mazzi.
Il giudice di sorveglianza del tribunale di Milano Roberta Cossia per adesso ha optato per la scarcerazione, presto si deciderà se affidare Lele Mora ai servizi sociali: con 50 chili in meno e in forte stato depressivo, l’ex agente vip ha trascorso un anno difficile, si dichiara vittima di quanto è accaduto ma al contempo si assume ogni responsabilità e vuole risarcire le persone danneggiate a causa del suo fallimento. Inoltre Lele Mora intende svolgere volontariato presso la comunità Exodus di Don Mazzi e cambiare totalmente stile di vita.
In questi mesi trascorsi in carcere, Lele Mora si è dedicato alla cucina e alla scrittura, quindi presto oltre che al suo cambiamento di stile di vita potremo assistere ad una pubblicazione di un libro, una sorta di raccolta di ricordi, che senz’altro potrebbe fare molta presa a livello mediatico e riscattare, almeno in parte, la sua immagine. All’ex agente vip restano ancora tre anni e due mesi di pena da scontare, visto che il giudice ha riconosciuto il suo stato di stress psicofisico, è più probabile che sconti la sua pena in comunità, altrimenti l’unica alternativa rimane il ritorno in cella, luogo che in quest’ultimo anno non si è rivelato del tutto confortevole per Mora… ma per chi lo è?
Lele Mora scrive un memoriale esclusivo per Chi e l’Unione Sarda