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Da Lippi i complimenti a De Laurentiis e Mazzarri e un monito ai tifosi

Marcello Lppi a ruota libera sul campionato appena terminato, sui verdetti, sulle squadre da elogiare e quelle da rivedere, sull’impostazione ideale per costruire una squadra vincente. Le sue parole meritano sempre uno spazio particolare, date le tante vittorie, e la grande esperienza anche in termini di cicli vincenti.

Lippi inizia con l’elogio per il Napoli, la squadra maggiormente sorprendente, che ha raggiunto un traguardo fondamentale per le sue future ambizioni. Secondo l’ ex ct, grande merito va riconosciuto al tecnico Mazzarri, altro toscanaccio come lui, grintoso e concreto, capace di dare un’impronta più che tangibile alla squadra, sia in termini di carattere che in termini tattici, permettendole di trovare una precisa identità, che le ha consentito di affrontare le difficoltà del nostro campionato, reggendo le pressioni di una piazza straordinariamente calda. A tal proposito, Lippi elogia anche la capacità del presidente De Laurentiis di riuscire a mettere da parte eventuali contrasti personali, cogliendo l’ importanza della riconferma di Mazzarri per la prossima stagione, come tutto lo spogliatoio voleva che fosse.

Il discorso Napoli è particolarmente caro al tecnico Viareggino, anche se lui stesso non sa spiegarsi perchè sia rimasto così affezionato a quella squadra ed a quell’ambiente, nel quale ha allenato soltanto per una stagione, nei primi anni ’90, prima di affrontare l’avventura bianconera che lo ha consacrato nell’Olimpo dei più grandi allenatori di sempre.

Nello specifico, oltre al presidente ed al tecnico partenopei, Lippi rivela di apprezzare particolarmente l’operato ed il low profile di Bigon, che riesce a condurre anche trattative importanti senza clamori e senza apparire, riuscendo a mettere a segno colpi di primissimo piano, come quello del Matador Edinson Cavani lo scorso anno: un acquisto eccezionale, un valore aggiunto, in fase realizzativa, per tecnica individuale ed estro. Il terminale offensivo ideale, che sa infiammare la folla del San Paolo, con i suoi 26 gol in campionato e 7 in Europa League, e la sua intesa perfetta con gli altri due gioielli Hamsik e Lavezzi.

Le squadre e le vittorie, però, per Lippi sono sempre figlie dello spirito di gruppo, della solidità e dell’unione d’intenti: i segreti delle sue vittorie, a cominciare dal Mondiale di Germania 2006. Ecco perchè, in casa Napoli, Marcello Lippi non può dimenticare di menzionare altri uomini, forse meno visibili, ma altrettanto fondamentali, come il capitano Paolo Cannavaro, il portiere Morgan De Sanctis, spesso assolutamente decisivo e che Lippi stesso aveva convocato nella sfortunta spedizione Sud Africana, oltre che Aronica, Campagnaro, Gargano e Pazienza.

La paura dei napoletani, però, dopo il traguardo raggiunto, è che qualche grande club possa aver messo gli occhi sui gioielli azzurri,  e che a suon di milioni di euro, possa provare a strapparli da Napoli. Lippi, che in carriera ha dovuto affrontare una partenza eccellente come quella di Zidane dalla sua Juve, a tal proposito, definisce i tifosi partenopei “intelligenti e passionali”, raccomandando loro, però, di non farsi prendere da entusiasmi troppo facili: la ricetta per il successo sta nel non aver fretta di raggiungerlo, costruendo le vittorie passo dopo passo, imparando ad accontentarsi dei traguardi che si riescono a conquistare.

Spostandosi dal Napoli al discorso sul suo futuro, mister Lippi pare avere le idee ben chiare: vorrebbe allenare una Nazionale oppure un club, meglio se disputasse la prossima Champions League, per ritrovare nuovi ed importanti stimoli. Quegli stimoli che, a suo dire, la Nazionale in Sud Africa aveva smarrito e che, invece, sta pian piano ritrovando  nella gestione Prandelli.

 

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