L’8 Aprile arriva nei cinema “ Lo stravagante mondo di Greenberg”, commedia dolce amara diretta da Noah Baumbach e interpretata dal simpatico Ben Stiller, che qui si misura con un ruolo diverso dai suoi soliti personaggi. Quest’ultimo è Roger, il fratello del datore di lavoro di Florence Marr, una ragazza timida e dolce che si trova spaesata quando la famiglia Greenberg lascia la città per un lungo viaggio in Vietnam. Casa Greenberg non rimane vuota, poiché Roger torna a Los Angeles, dopo molti anni di assenza, per mettere in ordine la sua vita che ha subito due forti scosse: un esaurimento nervoso e il fallimento lavorativo nella sua carriera musicale. Cerca di riallacciare i rapporti con le persone che un tempo facevano parte di lui, ma si rende conto che tutti loro sono andati avanti con la loro vita e si sono creati la loro dimensione e la loro famiglia. Florence lo aiuta a uscire dall’abbandono e dalla solitudine, portandolo in giro per la città e passando del tempo piacevole in sua compagnia, creando un rapporto unico e intenso, un legame tra due mondi isolati, uno per un motivo uno per un altro. Roger e Florence rispecchiano tutte quelle persone che rimangono prigioniere degli eventi e non riescono ad essere padroni della loro vita, soprattutto perché scoraggiata da un sogno che non si è realizzato e quindi da un fallimento personale. Ma, come si dice, “l’unione fa la forza” e in una Los Angeles dal volto umano, si svolge questa storia in bilico tra romanticismo e umorismo, che fa sorridere con pause di riflessione. Accanto a Ben Stiller e Greta Gerwing ci sono tra gli altri, Jennifer Jason Leigh e Rhys Ifans. Rimane strano vedere Stiller nei panni di quest’uomo passivo, triste e malinconico, forse solo per abitudine nel vederlo protagonista per lo più di commedie, forse perché il personaggio pensato da Baumbach non è adatto a lui. La sua interpretazione è buona, ma a tratti piatta e con poco cambio di espressione per tutta la storia. La parte in effetti era stata affidata, in un primo momento, a Mark Ruffalo, forse più adatto a ruoli drammatici che ha già interpretato nella sua carriera. Del resto è buono per un attore cimentarsi in nuove sfide, e speriamo che Ben Stiller colga questo film come l’occasione per affacciarsi ad un nuovo genere di film, per cui gli basterà solo un po’ di pratica per riuscire al meglio. Il ritmo della trama non trova cambi di rotta, e la storia sembra arenata e legata mani e piedi, tanto da non trovare uno sviluppo vero e proprio. Lo spettatore viene coinvolto nella vicenda di Roger e Florence, ma aspetta un’evoluzione che non avviene in pieno, ma rimane accennata, lasciando l’amaro in bocca. “Lo stravagante mondo di Greenberg” è un film da vedere, ma senza troppe aspettative, un film tenero e acre, con una regia molto buona, ma alcune mancanze di pathos ed emozione.