Marini è apparso all’incontro con i giornalisti in gran forma come se il tempo si fosse fermato. Il sassofonista statunitense, di origini italiane ( nonno della provincia di Trento), è membro storico della Blues Brothers Band e ancora ne diffonde il verbo. Come se fosse ancora “in missione per conto di Dio”, proprio come amavano ripetere i due protagonisti della pellicola Aykroyd e Belushi. “Abbiamo conosciuto Dan e John al Saturday Night Live e quando abbiamo deciso di andare in tour non pensavamo di fare più di dieci spettacoli. Era una band composta da musicisti strepitosi di culture diverse”, ci racconta Lou, spiegando quale sia stato il momento chiave per la svolta, almeno a livello di autostima: “Quando al primo concerto abbiamo visto Jack Nicholson in prima fila abbiamo capito che potevamo andare lontani”, spiega Lou, dimostrando grazie a una straordinaria mimica facciale (imita l’espressione di Nicholson alla perfezione) , come oltre a quella di sassofonista avrebbe potuto intraprendere anche la carriera cinematografica. O magari quella di comico. Forse, a distanza di trent’anni, sente ancora “l’influenza” di Belushi. Una delle scene che ha reso celebre Blue Lou è sicuramente quella della tavola calda, in cui Aretha Franklin canta “Think” e Marini si esibisce sopra il bancone: “Ero preoccupato di dover suonare e ballare allo stesso tempo su quel bancone perché era molto stretto”, ricorda il sassofonista mentre indossa un paio di occhiali da sole (brividi). Lou è molto orgoglioso delle sue origini italiane. Il nonno Candido emigrò nel 1904 da Darzo, in provincia di Trento. Proprio per questo Marini è avvezzo a partecipazioni musicali nel nostro paese (è stato direttore del Brianza Blues Festival) e dichiara amore a Giuseppe Verdi e Renato Carosone: “I love Renato Carosone” sussurra quasi con timidezza al termine dell’incontro. In seguito alla conferenza è stato possibile ammirare, finalmente in alta definizione, il film di Landis. Il regista di Chicago sarà grande protagonista del mercato Blu-ray. La Universal Pictures Italia ha infatti deciso di rimasterizzare in BD, oltre a “The Blues Brothers”, “Animal House” (1978) con protagonista uno scatenato Belushi nel ruolo di Bluto e “The Blues Brothers – Il mito continua” (1998) con protagonisti John Goodman e Dan Aykroyd. La pellicola venne presentata, con scarsi risultati, al Festival di Cannes. Il Blu-ray di “The Blues Brothers” presenta una risoluzione di 1080i/p Widescreen 1.85:1 e Audio Dts Surround 5.1. Accedendo al menù principale troviamo una divertente funzione: “Le mie scene preferite” dove possiamo creare clip ritagliando le nostre sequenze preferite. Tra i contenuti speciali, invece : “Le storie dietro al Making of The Blues Brothers”, “La trasposizione della musica” e “In ricordo di John”. Nel Making of si accede a un sottomenu con le sezioni: “Hai visto la luce? L’inizio: la musica”, “Cercando la band”, “In missione per conto di Dio – Come si crea il mito di The Blues Brothers”, “È un musical”, “Ballo”, “Lavorare con i nostri eroi”, “La Bluesmobile”, “Il centro commerciale”, “Le riprese a Chicago”, “La sala grande del Palace Hotel”, “Cab Calloway”, “John Belushi”, “Abbiamo fatto la cosa giusta”. “Hai visto la luce? L’inizio: la musica”: Ovviamente chi vedrà la luce è Belushi nella strepitosa scena in chiesa con protagonista il prete James Brown. Presente anche una intervista a Dan Aykroyd e John Landis che raccontano gli inizi dei Blues Brothers. “Cercando la band”: interessantissimo viaggio dietro le quinte. Attraverso le voci dei personaggi – musicali – scopriremo l’importanza di John Belushi nella scelta del cast. “In missione per conto di Dio – Come si crea il mito di The Blues Brothers”: Intervista a Dan Aykroyd co-autore della sceneggiatura insieme con John Landis. L’attore di origini canadesi racconta come siano stati utili, nella creazione di Jake ed Elwood, gli studi in Criminologia. Una delle sezioni più interessanti, da non perdere. “È un musical”: discussione sul genere del film e intervista a John Landis. “Ballo”: Landis spiega la scelta dei ballerini, guidati costantemente dal coreografo Carlton Johnson. Interessante, mette in mostra la difficoltà nel coordinare ballerini professionisti e dilettanti. Carlton ha collaborato come coreografo anche durante le tournée della Blues Brothers Band. “Lavorare con i nostri eroi”: Dal punto di vista musicale la sezione più interessante. Scopriremo cosa abbia portato alla scelta degli “eroi” Aretha Franklin, James Brown e Ray Charles. “La Bluesmobile”: in questa sezione la genesi di una delle macchine più famose del cinema: la Dodge della polizia, scelta da Elwood come mezzo di trasporto. Lo stesso Aykroyd ha avuto un ruolo fondamentale nel decorare la macchina. “Il centro commerciale”: viene raccontata la storia di una delle sequenze più difficili e adrenaliniche della pellicola: l’inseguimento all’interno del centro commerciale tra i fratelli Blues e la polizia. “Il primo film in cui si distrugge completamente un centro commerciale”, ci ricorda Landis. “Le riprese a Chicago”: girare nella più grande città dell’Illinois ha richiesto uno sforzo notevole soprattutto nelle scene di inseguimento da parte della polizia. “La sala grande del Palace Hotel”: ovviamente si parla della scena conclusiva, l’esibizione nella sala del Palace Hotel. Da un punto di vista logistico la sequenza più complicata. Concludono la sezione Making of, gli speciali su Cab Calloway (strepitoso nell’interpretazione di Minnie l’impicciona) e John Belushi e la celebrazione finale di “Abbiamo fatto la cosa giusta”, dove è possibile ascoltare diversi interventi significativi, tra cui quello di Aretha Franklin. Possiamo dire che la sezione dedicata al dietro le quinte è molto ben organizzata, esaustiva e interessante. Tante curiosità nel segno dei due “missionari di Dio”. Tra i contenuti speciali troviamo “La trasposizione della musica”. Questa parte è davvero imperdibile poiché scava in profondità nella storia del duo Belushi–Aykroyd. Dal primo incontro (proprio Dan fece scoprire il blues a John) fino alle apparizioni sul palco del SNL e allo straordinario successo cinematografico. La sezione più toccante, tra gli extra del Blu-ray, è sicuramente “In ricordo di John”: interventi di Aykroyd, il miglior amico di Belushi, della moglie di John e del fratello Jim (anche lui noto attore). Per tutti i fan questo breve documentario è imperdibile. Non aggiungiamo altro ma vi lasciamo con un consiglio che – per tutti i fan – si trasforma in obbligo: non vedere “The Blues Brothers” in alta definizione è un delitto.
Lou Marini alla presentazione del Blu-ray di “The Blues Brothers”
Ci sono film che restano nella storia del cinema, pellicole che ogni appassionato tiene gelosamente custodite in proprie videoteche personali. Film che lasciano il segno, diventano cult e raggiungono l’immortalità. Questo è il caso di “The Blues Brothers” (1980) diretto da John Landis (“Animal House”) e interpretato dal duo John Belushi (forse nella sua interpretazione migliore) e Dan Aykroyd. Dal 21 settembre il mito rivive in alta definizione, grazie all’uscita della pellicola di Landis in Blu-ray. Per festeggiare l’evento Universal Pictures Italia, in collaborazione con Metro e Coming Soon, ha organizzato la Blues Brothers Night, una serata unica con protagonista Lou Marini, sassofonista della band originale nel film. Blue Lou, arrivato direttamente da New York, ha prima intrattenuto e divertito nell’incontro con la stampa al Nuovo Cinema Aquila per poi esibirsi sul palco del Circolo degli artisti (celebre locale romano) facendo rivivere la straordinaria colonna sonora del film. La più bella della storia del cinema, secondo la BBC.