A poco più di un mese dalla sua scomparsa, si accendono le polemiche sull’eredità di Lucio Dalla e sulle intenzioni di rispettare le sue ultime volontà. L’artista, forse per scaramanzia, non ha avuto modo di lasciare testamento e questo ha scatenato le continue rivendicazioni di tante persone sulle promesse che lui avrebbe fatto in vita. Una reazione che potremmo definire prematura, dato che non è stato ancora stabilito l’ammontare dell’eredità. Ma ciò che stupisce di più è la rapidità con cui le questioni prettamente materiali sono riuscite a mettere da parte il sentimento di dolore per la sua scomparsa.
Il patrimonio, che fa gola a tutti, non è stato ancora del tutto censito, afferma il curatore patrimoniale di Dalla, Massimo Gambini, il quale con l’aiuto di 4 notai sta procedendo alla mappatura dei beni del cantautore. Un lavoro decisamente lungo vista la quantità considerevole dei suoi averi: le proprietà di Bologna, quelle di Castellammare di Stabia (che comprendono anche la barca di Dalla), le ville di Milo (Catania) e delle Isole Tremiti.
A tutto ciò vanno aggiunti anche i ricavati provenienti dai diritti d’autore, che rappresentano una fonte inesauribile di guadagno, proporzionata alla grandezza dell’artista la cui scomparsa ha sconvolto il mondo della musica. Una volta terminata l’operazione, le decisioni passeranno agli eredi leggittimi, ossia ai 5 cugini diretti, i quali, una volta dichiarato di aver accettato la milionaria eredità, tenteranno di mantenere viva la memoria dell’artista.
Come? Probabilmente attraverso l’istituzione di una fondazione che porti il suo nome. Infatti pare che Lucio Dalla più volte abbia espresso il desiderio di fondare un ente in cui creare una scuola di musica e teatro, un punto di riferimento per i giovani artisti emergenti verso cui Dalla ha sempre mostrato attenzione. Un progetto che potrebbe vedere la luce attraverso l’azione dei suoi eredi, che però, infastiditi dall’eccisivo clamore mostrato sulla questione patrimoniale, non hanno ancora confermato nulla a riguardo. Si vocifera di una fondazione che abbia sede nella casa museo di Via D’Azeglio a tutela del patrimonio artistico del cantautore. Ma queste sono solo ipotesi.
Intanto, il sindaco di Bologna Virginio Merola, con l’aiuto di Marco Alemanno (compagno di vita dell’artista), proprio ieri ha inaugurato un’iniziativa in memoria di Lucio Dalla che ha come scopo quello di colmare il vuoto che la sua morte ha lasciato nella città e nei cuori dei suoi innumerevoli fans. Ogni sera alle 18 dalla casa di Via D’Azeglio partiranno le note delle sue canzoni più belle e popolari. Un appuntamento che sicuramente renderà più dolce la consapevolezza della sua assenza.
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