All’epoca di Reagan esisteva una serie tv seguitissima negli States e, come da programmi, stava per essere ripresa e riproposta come lungometraggio per il cinema come è capitato diverse volte fino a poco tempo fa. Stiamo parlando di “The Equalizer” ed il progetto, nasceva sotto i migliori auspici. Non solo il regista avrebbe dovuto essere niente meno che Nicolas Winding Refn (“Drive“, “Bronson” e “Valhalla rising“), ma come protagonista ci sarebbe sempre disponibilissimo l’immenso Denzel Washington (di recente visto in “Flight“). Ma allora cosa succede? Perché questo film è così drammaticamente vittima della sfortuna? C’eravamo quasi! Proprio ora che il rimpiazzo di Refn scelto dalla Sony Rupert Wyatt (“Rise of the Planet of the Apes”) stava per iniziare le riprese, arriva la notizia che non è più della partita.
Le motivazioni, oltre alle solite frasi di circostanza, sono che il successo dovuto al suddetto film sulle scimmie, lo avrebbe messo nella posizione di dover fare scelte sofferte, ma necessarie per la sua carriera, che tradotto suona più o meno come: Ho avuto abbastanza successo da non dovermi occupare di uno stupido remake di una stupida serie televisiva di uno stupido periodo storico e quindi non mi occuperò di uno stupido remake di una stupida serie televisiva di uno stupido periodo storico. Cosa che, intendiamoci, va più che bene in fondo si tratta di lavoro e scelte del genere condizionano moltissimo una carriera, ma è inevitabile domandarsi se altri esponenti della categoria avessero sempre fatto scelte sagge, avremmo oggi “2001: Odissea nello spazio“, “Drive“, “Lincoln” o altri capolavori (come i film delle Tartarughe Ninja)?
Aspettando nuovi, catastrofici sviluppi, riportiamo sommariamente che il film tratta di un veterano delle operazioni sotto copertura al lavoro presso una agenzia simile alla CIA, che lascia il suo lavoro per cercare di riparare (grazie alle capacità affinate sul campo) a ciò che di male ha compiuto nella vita. Originale? Non è mica questo il punto.