Quella che per il Presidente degli Stati Uniti è stata una giornata davvero importante, per alcuni esponenti del mondo della musica non sembra essere lo stesso ( pochissimi esponenti, s’intenda). Quando si tratta di politica ovviamente è facile suscitare sentimenti contrastanti riguardo ideali e operato, e per la rielezione di Obama, oltre a tutti i messaggi di complimenti, in maniera quasi indiretta, arrivano anche quelli meno graditi. L’artista in questione è Lupe Fiasco, il quale in occasione di uno dei tanti concerti che si sono tenuti nella capitale americana, non si è fatto mancare una piccola critica al Presidente appena rieletto. Purtroppo durante la sua serata all’Hamilton Live Theatre, il rapper di Chicago si è lasciato andare a qualche frase di troppo, e probabilmente al di là di qualsiasi polemica, avrà anche esagerato con delle parolacce, lungi dalla critica politica. Qualsiasi comportamento discutibile riguardo l’educazione, si sa, è punibile, se poi nel giorno dell’inaugurazione del secondo mandato di Obama, durante le centinaia di cerimonie che si sono tenute in suo onore, egli stesso viene trattato male e sbeffeggiato, beh, lì non resta che aspettarsi l’allontanamento dalla scena. Al di là di tutto si sa che non è assolutamente bello allontanare chi ha da esprimere un’opinione contraria, ma d’altro canto con le buone maniere si va ovunque.
La sicurezza che ha accompagnato il rapper fuori dal palco però confessa di averlo mandato via solo perché stava risultando ripetitivo per il pubblico, annoiando tutti i presenti. Ovviamente ci sarà stato qualcuno che avrà avuto da ridire su questa frase in particolare: “La striscia di Gaza veniva bombardata e Obama non diceva niente per questo non ho votato per lui né prima né dopo“. Probabilmente non avrà nemmeno influito la cattiva pubblicità, ma se non fosse stato per le parolacce magari Fiasco avrebbe potuto continuare con il suo show. Nell’invettiva contro Obama ovviamente non sono mancate farciture di ogni genere, tanto da spingere gli organizzatori ad intervenire e mettere fine a tutto. Voi pensate sia stata una reazione giustificata quella degli organizzatori? Le arti come libertà di pensiero e di parola è il caso di dirlo? Mah chissà…
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