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Machete: la recensione

Dopo essere stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2010, finalmente è arrivato nelle sale italiane “Machete“, film diretto a quattro mani da Robert Rodriguez ed Ethan Maniquis. Contrariamente a quanto tutti pensano, il film non nasce dal finto trailer visto in “Grindhouse“, poiché Rodriguez, innamoratosi (artisticamente, s’intende) del suo attore-feticcio Danny Trejo, covava da tempo l’idea di questo personaggio decisamente sopra le righe, e l’ha accennata proprio con il finto trailer. E, come se non bastasse, nemmeno il tempo di finire il film, dai titoli di coda Rodriguez e Maniquis lanciano i due sequel: Machete Kills e Machete Kills Again.

Machete

Proprio in pieno stile Rodriguez, il film si rifà chiaramente ai b-movies, dalla fotografia, alle riprese agli effetti, ogni cosa è volutamente b-movie, ogni cosa è volutamente trash e portata al limite dell’assurdo. In più, il regista ci aggiunge un cast davvero stellare, che funziona alla perfezione. Il protagonista di questa storia è un mito (“Perché dovrei essere una persona vera, se sono già un mito?“) ed è Machete, interpretato da Danny Trejo. Come si evince dal nome, il nostro particolare eroe, assolutamente messicano, ha una certa passione per le lame. Quando Torrez (Steven Seagal) uccide tutta la sua famiglia, Machete decide di lasciare il Messico per trovare rifugio negli Stati Uniti ed arriva, rovinosamente, in Texas. Ma nello stato americano c’è il Senatore McLaughlin (Robert De Niro), più intenzionato che mai a mettere fine una volta per tutte all’immigrazione, infatti si diletta a far fuori i messicani che varcano il confine. Il Senatore è appoggiato dal doppiogiochista Michael Booth (Jeff Fahey), che si divide tra il trafficante di droga Torrez e lo stesso McLaughlin e che ingaggia Machete, ignaro di chi realmente esso sia, per uccidere il Senatore. Machete si ritrova però coinvolto in una trappola che lo poterà ad essere circondato da donne assolutamente fuori da ogni standard, disposte a fare qualsiasi cosa pur di proteggerlo: una è la rivoluzionaria venditrice di tacos, Luz (Michelle Rodriguez), l’altra è la super sexy agente Sartana (Jessica Alba), capace di fare di tutto con i tacchi a spillo, senza rinunciare alla propria sensualità. A queste si aggiungerà, poi, April (Lindsay Lohan), perversa figlia del perverso Booth, che sogna di sfondare nel mondo della moda ed approfitta più che mai del potenziale del web, pubblicando video osé, appoggiata da una madre forse ancor più perversa di lei. La storia è alquanto contorta per essere raccontata brevemente e le citazioni presenti nel film sono così tante che si farebbe davvero fatica ad elencarle tutte ed in ogni caso un elenco priverebbe lo spettatore del gusto della “caccia”. Prima di tutto, abbiamo già detto quanto Machete assomigli a Lobo, personaggio dei fumetti DC che si comporta esattamente allo stesso modo; nel film, inoltre, è presente una citazione a Bud Spencer e Terence Hill, o meglio, al loro primo film, “Dio perdona… io no!“. La stessa frase, infatti, è pronunciata da Padre Cortez (Cheech Marin), prete capace di assolvere con estrema rapidità le più scabrose confessioni ed ablissimo nell’adoperare le armi. Machete” è un tripudio di sangue e trovate splatter, tra le quali non può di certo passare inosservata la scena in cui il protagonista usa gli intestini di uno dei suoi avversari per lanciarsi giù dalla finestra dell’ospedale. E proprio per registrarsi in ospedale, il nome che Machete rilascia è John Doe… vi dice niente? Autocitazione di Rodriguez, poi, visto che zio Machete è presente in “Spy Kids” ed è interpretato proprio da Trejo, che recita al fianco di Jessica Alba. Forse è meglio se ci fermiamo qui con le citazioni!

Machete

Per quanto riguarda le performances degli attori, inutile dire che il volto particolarissimo ed unico di Danny Trejo è più che perfetto per la parte e gli altri attori non sono da meno; lo dimostra un Robert De Niro più antipatico che mai, nei panni del senatore che si scaglia contro l’immigrazione, una sorta di Roberto Maroni in versione più crudele; torna in sala Steven Seagal, leggendario protagonista di film d’azione, ormai ingrassato ed invecchiato, che non perde il suo appeal da uomo cazzuto; si aggiunge poi la piccola ma assolutamente riuscita ed utile parte di Cheech Marin, accompagnato da Don Johnson (sì, ci sono proprio tutti!) direttamente da “Miami Vice“. Volti più che noti, come quello di Jeff Fahey, che conosceranno tutti gli appassionati di “Lost“. Un capitolo a parte, poi, lo meritano le donne: non sono proprio l’immagine del romanticismo e dell’eleganza, non si fanno molti problemi e tutte cedono di fronte al fascino di Machete, che ci crediate oppure no. Perfette Michelle Rodriguez e Jessica Alba, mentre Lindsay Lohan, che tanto assomiglia al suo finto padre Fahey, si mette in mostra solamente perché per tutto il tempo in cui si vede nel film ci regala scene di nudo integrale, che ci lasciano facilmente comprendere quale sia il suo vero talento. Inoltre il personaggio di April, sembra quasi uno scimmiottare la vera Lindsay, che si caccia sempre nei guai e che di video e foto andati in rete ne sa qualcosa. Danny Trejo rimane comunque il protagonista assoluto di questa assurda storia, in versione brutal, che contiene il giusto mix di sangue e donne nude, tutti gli ingredienti che appartengono all’inconfondibile mondo di Rodriguez.

IL NOSTRO PARERE IN BREVE

Film Grandioso - Storia brutal, che contiene il giusto mix di sangue e donne nude, tutti gli ingredienti che appartengono all’inconfondibile mondo di Rodriguez.

PANORAMICA RECENSIONE

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